Paolo Savona al posto di Tria?

Il Messaggero: in caso di dimissioni del ministro dell'Economia al suo posto potrebbe andare il responsabile degli Affari Europei già rifiutato da Mattarella

Mentre rimbalzano voci su improbabili dimissioni di Giovanni Tria, Il Messaggero si porta avanti con il lavoro e racconta che in caso di addio dell’attuale inquilino di via XX Settembre si scalda il ministro degli Affari Europei, già “rifiutato” da Mattarella:



Quel che è certo, è che Di Maio e Salvini dopo giorni di gelo tornano in sintonia. Sulla pelle del ministro economico. Vedere Tria scendere in trincea, ascoltarlo ricordare di avere «giurato nell’esclusivo interesse della Nazione e non di altri…» (vale a dire: leghisti e grillini), ha mandato su tutte le furie i due leader.

Così, nel pomeriggio, Di Maio ha chiamato Salvini: «Io punto al 2,4%, abbiamo molte cose da fare e vogliamo realizzarle. Tu cosa ne pensi?». La risposta del capo leghista è stato un “sì”: «Andiamo avanti come dici tu. Noi la riforma delle pensioni la vogliamo e non arretriamo».



Un rapporto deficit-Pil al 2,4%, significa 15 miliardi in più rispetto all’1,6% indicato dal ministro qualche giorno fa. E tutti in deficit. Roba da spread alle stelle. Tant’è, che Di Maio e Salvini hanno messo in conto le dimissioni di Tria. Ma scongiurando la crisi di governo: «Al massimo diamo l’interim a Conte, poi si vedrà…».



L’ipotesi (azzardata): affidare anche solo una delega a Paolo Savona, per aggirare l’antica contrarietà di Sergio Mattarella. E che il prudente Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ha suggerito di accettare la mediazione proposta da Tria: il 2%.

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