“Se è così, non le accetto”, il papà del bambino offeso da Sara Pinna e le scuse “non sincere”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-05-31

L’imprenditore calabrese racconta la telefonata ricevuta all’indomani di quella “battuta” fatta dalla conduttrice a suo figlio. Ma nelle ultime ore è successo altro

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C’era già stata – ancor prima che il caso diventasse mediatico a livello nazionale – una telefonata di scuse. Prima il contatto tramite Facebook, poi quella telefonata per cospargersi il capo di cenere e fare mea culpa per aver pronunciato – rivolgendosi a un bambino di soli sette anni – quella frase discriminatoria tipica dell’atavica guerriglia dialettica tra Nord e Sud. Poi, però, negli ultimi giorni è successo qualcos’altro, con una serie di dichiarazioni che hanno fatto indispettire il padre del bimbo tifoso del Cosenza offeso dalla conduttrice Sara Pinna che lavora per la trasmissione vicentina “Terzo Tempo – Diretta Biancorossa”.

Sara Pinna, il padre del bambino offeso non accetta più le scuse

Il caso, oramai, è noto a tutti. Al termine della gara di ritorno dei play-out di Serie B tra Cosenza e Vicenza (che ha sancito la retrocessione in C della squadra veneta), la conduttrice dell’emittente veneta si era rivolta al piccolo con una frase dal sapore discriminatorio: “Non ti preoccupare che venite anche voi in Pianura a cercare qualche lavoro”. Una risposta rimasta in sordina che, dopo la pubblicazione di una lettera scritta dal padre del piccolo tifoso sui social, è diventata di dominio nazionale.

Nelle ultime ore, poi, l’emittente ha confermato la fiducia alla conduttrice (che non è giornalista iscritta all’albo) e lei stessa – intervista da più quotidiani – ha ribadito quelle scuse già dette al padre del piccolo in una telefonata all’indomani “dell’incidente”. Intervistata, poi, da Libero la stessa Sara Pinna ha detto che quella battuta era rivolta anche a sé stessa: donna sarda andata al Nord per trovare lavoro. Al netto di tutto ciò, la conduttrice ha messo in dubbio la “genuinità” di quella lettera pubblicata sui social dal papà del piccolo tifoso cosentino. E questo ha fatto andare su tutte le furie l’uomo che, inizialmente, aveva accettato le sue scuse:

“Se è così, allora la signora secondo me continua nell’errore. Io non sono stato obbligato da nessuno a scrivere. A cinquant’anni io scrivo e mi assumo la responsabilità di ciò che scrivo. Nessuno mi obbliga a dire o a fare. Avevo accettato le scuse in maniera tranquilla, perché in effetti è stata una telefonata pacifica e tranquilla, e perché anche io sono così: pacifico. Ora, però, se la signora dice queste cose, vuol dire che scuse non erano sincere e allora non le accetto più”.

Queste le parole pronunciate dall’imprenditore di Cosenza nella sua intervista al Corriere del Veneto. Quella puntualizzazione polemica di Sara Pinna sulla genuinità di quella lettera-denuncia social, secondo l’uomo, è simbolo di una mancata trasparenza da parte della donna che, telefonicamente, gli avrebbe detto ben altro. O, almeno, si sarebbe fermata alla sacrosante scuse.

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