Sanremo 2021, l’insopportabile retorica del supereroe di Zlatan Ibrahimovic

di Giorgio Saracino

Pubblicato il 2021-03-06

“Ho organizzato questo festival per dirvi che ognuno di voi nel suo piccolo può essere Zlatan, voi tutti siete Zlatan e io sono in tutti voi”

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Ore 23.10: a scendere le scale del palco dell’Ariston è Zlatan Ibrahimovic, a presentarlo Amadeus. Parte il (discutibile) jingle che queste sere ha accompagnato l’ingresso dello svedese, compare l’attaccante in cima alla scalinata. Si ferma, si allaccia la giacca (per la quale riceverà i complimenti di Amadeus), una pausa per i fotografi. Petto all’infuori, scapole chiuse e addome contratto: il numero 11 rossonero arriva al fianco di Ama, ma lo invita a farsi da parte. Almeno per cinque minuti. “Questo è il festival di Zlatan”, dice (se a qualcuno fosse sfuggita questa gag). Lo dice come per fargli capire: fai un passo di lato. Le luci dell’Ariston, che erano blu, diventano oro, e al centro del palco compare un leggìo. E qualcuno inizia a pensare tra sé e sé: fa un monologo?! Ebbene sì. Ma quel leggìo lì è solo simbolico, serve solo a creare un po’ di atmosfera. Perché in verità il monologo lo leggerà tutto dal gobbo, che è posizionato in fondo al teatro, in alto. Chissà che dirà: dove andrà a parare? Una cosa è certa ripeterà il suo nome (e in terza persona poi), per molte volte. E infatti esordisce con un: “Perché Zlatan è qui?”. Zlatan domanda, Zlatan risponde:

Zlatan Sanremo
Foto IPP/Andrea Oldani
Sanremo 06/03/2021
71° Festival della canzone italiana di Sanremo
serata finale
Nella foto il calciatore Zlatan Ibrahimovic
italyphotopress world copyright

Sanremo, il discorso di Zlatan Ibrahimovic

A Zlatan piace l’adrenalina. Se non fai sfida con te stesso non puoi crescere. Quando scendi in campo puoi vincere o puoi perdere. Sono Zlatan anche senza aver vinto tutte le partite. Sono Zlatan quando vinco e quando perdo. Ho fatto più di 500 goal, ma ne ho anche sbagliato qualcuno. Il fallimento non il contrario del successo, ma è una parte del successo. Fare niente è il più grande sbaglio che puoi fare, se sbaglia Zlatan puoi sbagliare anche tu. Fare ogni giorno la differenza: impegno, dedizione, costanza. Ho organizzato questo festival per dirvi che ognuno di voi nel suo piccolo può essere Zlatan, voi tutti siete Zlatan e io sono in tutti voi. Questo non è il mio festival, non è il festival di Amadeus, ma è il vostro festival.

Grazie Italia, la mia seconda casa.

E allora grazie. Grazie, Zlatan.

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