Salvini sullo ius soli non sa di cosa sparla

di Enzo Boldi

Pubblicato il 2021-03-15

Il leader della Lega torna a gettare benzina sul fuoco parlando di cittadinanza facile agli immigrati. Ma, ovviamente, lo ius soli è ben altro

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Ricordate quando si parlava di una svolta di Matteo Salvini, sia nella comunicazione che nell’atteggiamento? Bene, si trattava solamente di un abbaglio, perché il tema dei migranti continua a essere la sua ossessione. E, spesso e volentieri, lo fa solamente per solleticare gli appetiti di una determinata fronda di elettori, citando parole a caso per creare casi che non esistono. È il caso di Salvini su ius soli. 

Salvini su ius soli: poche idee e anche confuse

Come già fatto nel giorno del suo compleanno, il senatore del Carroccio torna a martellare sul tema migranti. In un tweet pubblicato sul suo profilo nel primo pomeriggio di domenica, il leader della Lega ha “commentato” l’arrivo del nuovo segretario del Partito Democratico Enrico Letta. Il nuovo leader del Pd, ha parlato anche di ius soli e Salvini sembra avere idee molto confuse su questa definizione, come si evince leggendo il suo post social. 

Secondo il segretario del Carroccio, dunque, lo ius soli serve a dare la “cittadinanza facile agli immigrati” (citiamo testualmente). Ma, ovviamente, la sua definizione popul-sovranista è completamente sbagliata.

Cos’è lo ius soli?

Eppure basterebbe cercare sul web la reale definizione di ius soli per capire come le esternazioni di Salvini siano del tutto fuori luogo. Per esempio, prendiamo il significato “letterale” dal vocabolario dell’Enciclopedia Treccani: “Principio del diritto per cui la cittadinanza si acquisisce automaticamente per il fatto di essere nati nel territorio di un determinato Stato”. Se non bastasse la definizione da vocabolario, vediamo come specifica – dal punto di vista giuridico – il portale Altalex: “Nel dettaglio, dal latino ‘legge del suolo’, è il diritto secondo il quale chiunque nasca ‘sul suolo’ di una determinata nazione ne diventa automaticamente cittadino”. Quindi, per farla breve: non è la “cittadinanza facile agli immigrati”, ma la cittadinanza a chi nasce nel nostro Paese.

(Foto: IPP/Fabio Cimaglia)

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