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Ecco come Salvini riempe il PalaDozza: porta i figuranti lombardi a fare numero per la Borgonzoni in Emilia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-11-10

Così Salvini svela i piani del Carroccio, sfruttare l’Emilia contro governo, tasse e migranti

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Repubblica Bologna racconta oggi in un pezzo di Silvia Bignami la carica dei leghisti arruolati per garantire che il PalaDozza sia «stracolmo» per la convention di lancio della candidatura a governatrice di Lucia Borgonzoni, giovedì sera. Così la Lega lombarda scrive ai segretari provinciali del suo territorio.

A firmare la missiva è Davide Rodella, della “organizzazione Lega Lombarda”, che poi sui social pubblica pure lo stralcio finale del documento, quello che invita alla spallata al Conte 2. Nero su bianco la strategia di Salvini, che in tour a Polesine Parmense fa comunque buon viso alle polemiche, sdrammatizzando qualsiasi ipotesi che la Lega fatichi a riempire il PalaDozza. «Ovviamente non chiederemo la carta d’identità a chi ci sarà. Ci saranno molti ex rossi, molti operai che la sinistra non rappresenta più. Lascio ad altri dedicarsi all’insulto e alla polemiche…».

Fatto sta che la necessità di precettare truppe da fuori incrina il celodurismo leghista. E lo scheggia abbastanza perché il Pd riprenda colore. I cento dirigenti riuniti ieri mattina all’Estragon per l’assemblea regionale — a sorpresa senza Stefano Bonaccini, che diserta per altri impegni — si animano appena si diffonde la lettera.

lombardi carica borgonzoni

«È un segno di debolezza», affonda il responsabile nazionale organizzazione Stefano Vaccari, che poi aggiunge: «La Lega ricorre a figuranti, altrimenti si può scordare di riempire il palazzetto con le sue parole d’odio». Trova la battuta il segretario regionale Paolo Calvano: «Salvini dice che vengono prima gli emiliano romagnoli, ma usa i lombardi per riempire il PalaDozza». Ci riflette su Merola: «Noi non li sottovalutiamo, ma forse loro non si fidano poi tanto di loro stessi…». E l’assessore Matteo Lepore su Facebook avverte: «State pure a casa Lumbard! Il palazzetto non tiene più di 5.570 persone».

Lo scivolone leghista muove pure il Nazareno. Gianni Cuperlo, padre della tre giorni “Tutta un’altra storia” del 15, 16 e 17 novembre, che a Bologna con Nicola Zingaretti vuole ridisegnare il profilo del Pd, bacchetta: «Il 26 gennaio a votare ci andranno i cittadini dell’Emilia Romagna. Consiglio a Salvini di fermarsi al sacrario dei caduti della Resistenza, forse capirà la civiltà di una terra che non va espugnata, ma rispettata».

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