Politica
Salvini in tv batte pure il Coronavirus
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-06-22
Dopo un piccolo calo durante il lockdown, a maggio Matteo incassa 9 ore tra tg e approfondimenti. Boom di B. a Mediaset
Il Fatto Quotidiano racconta oggi che Matteo Salvini è tornato ad occupare le televisioni italiane tanto da superare persino il tempo dedicato al Coronavirus. I dati AGCOM rielaborati oggi da Giandomenico Crapis dicono che il Capitano raccoglie nelle principali reti quasi nove ore di parlato, di gran lunga più del premier e tutti gli altri politici.
Salvini cresce del 40% rispetto ad aprile, a differenza degli altri leader, escluso Berlusconi, che scendono di parecchio. L’ex Cavaliere sale con oltre due ore di parlato, dopo un lungo periodo di silenzio. La sorpresa, scomparso l’indicibile Gallera, sono i due dem Stefano Bonaccini e Francesco Boccia, autentiche new entry del mese, un exploit evidentemente legato alle dispute Regioni-governo non sappiamo quanto replicabile in futuro.
Scivola invece Giorgia Meloni a poco più di tre ore di parlato, un record in negativo per la sorella d’Italia: ad aprile ad esempio le ore erano quasi il doppio, idem a gennaio. E con lei anche Di Maio e Renzi raccolgono tempi di parola inferiori rispetto ad aprile. IN PARTICOLARE, c’è da sottolineare che la primazia di Salvini trova il suo cluster di diffusione principale nei programmi extra tg delle varie testate: qui parla per otto ore e un quarto, mettendo tra sé e gli altri distanze abissali; Conte ad esempio gode della metà del suo tempo, la Meloni di un terzo, Di Maio di un quarto, Renzi di un quinto.
Ma nonostante la super-esposizione, i sondaggi degli ultimi mesi ci dicono che comincia ad esserci una distonia tra la sua comunicazione e l’elettore. Il ciclo del leghista sembra avere da tempo superato il picco e iniziato la discesa. Le sue apparizioni hanno un che di stucchevole e ripetitivo. La comunicazione veloce crea leader che allo stesso modo distrugge, soprattutto quando altri compaiono sulla scena (leggi Meloni). E di eccesso di messaggi si può perire se non si ha alle spalle una visione forte (non lo sono né la rottamazione né la xenofobia). Salvini ieri irresistibile oggi appare sempre più simile a Renzi, bravo a coniugare comunicazione e consenso dal 2012 al 2015, per poi precipitare.
E l’ascesa di Salvini è iniziata nel 2017. LA SUA SUPREMAZIA è solo in parte mitigata dalla presenza ancora forte di Conte nei tg. Il premier è particolarmente presente nel Tg1 con 32 minuti di parlato, davanti a Boccia e Salvini (circa 7 minuti), mentre il Tg5, secondo organo d’informazione del Paese, regala a maggio a Berlusconi 21 minuti di parola, più di Conte e il doppio di Salvini. Il caso dell’ex Cavaliere diventa significativo se si rapporta il suo score complessivo al tempo che gli concedono le sue reti: praticamente sovrapponibile.