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Sabrina Alfonsi (PD) spiega al PD perché aiutare le bancarelle non è bello per Roma
neXtQuotidiano 21/12/2017
«Non facciamo altro che denunciare il degrado, e poi però finiamo per favorirlo. Questo è un atto di guerra contro il centro storico di Roma, contro il decoro e persino contro il buon senso. Che manda all’aria tre anni di lavoro»
Sabrina Alfonsi è la minisindaca del I Municipio a Roma e anche una dei pochissimi che nel Partito Democratico può permettersi di dire di aver vinto le elezioni a Roma dal giorno in cui un dinamico duo dal talento politico cristallino, come ha dimostrato la Storia, ha deciso che i consiglieri romani avrebbero dovuto dimettersi dal notaio per far cadere il sindaco poi assolto nel processo, consentendo così la vittoria alle elezioni di Virginia Raggi e il successivo bis a Ostia. Oggi la Alfonsi rilascia un’intervista a Repubblica Roma in cui fa notare che il blitz notturno del suo partito in Commissione Bilancio della Camera, che a cavallo tra martedì e mercoledì ha approvato un emendamento alla Finanziaria per rinviare al 2020 l’attuazione della Bolkestein (la direttiva europea che impone di mettere a gara le concessioni pubbliche entro il 2018), è totalmente incoerente con le battaglie portate avanti dal PD Roma sul territorio e le critiche ai grillini per la festa della Befana a Piazza Navona. La Alfonsi parla mentre in silenzio rimane Andrea Casu, neosegretario del PD Roma eletto con l’appoggio del dinamico duo di cui sopra.
Perché è così arrabbiata presidente?
«Non sono arrabbiata solo io, nel I municipio tutto il Pd è sulle barricate. Questo è un atto di guerra contro il centro storico di Roma, contro il decoro e persino contro il buon senso. Che manda all’aria tre anni di lavoro, portato avanti con immensa fatica, per arrivare a dimezzare gli ambulanti».
Ma scusi, è solo un rinvio, quel che avete fatto ve lo ritroverete, non andrà perduto, no?
«Non è così. Anche perché questa norma sciagurata assegna un punteggio aggiuntivo alle bancarelle che nei due anni precedenti all’entrata in vigore della direttiva risultano attività prevalente o unico reddito familiare per i titolari della concessione. Scommettiamo che nel 2020 ogni ambulante di Roma non avrà un’altra attività oppure sarà l’unica fonte di reddito?».
La Alfonsi spiega con lucidità il danno che il Partito Democratico ha fatto alla città: «Può darsi che a livello nazionale fosse utile, ma per Roma, per il suo centro storico o, se vogliamo restringere ancora il campo, per l’area tutelata dall’Unesco, è un danno enorme. Non facciamo altro che denunciare il degrado, e poi però finiamo per favorirlo: il nostro territorio è saturo, per liberarlo avevamo fatto un piano del decoro — è tre anni che ci lavoro — per andare a bando nel primo trimestre 2018 così da ridurre le concessioni a non più di 600». Ma a livello nazionale non verrà ascoltata, perché lei – come Zingaretti – è chiaramente fuori linea rispetto al resto del partito: si è azzardata a vincere le elezioni.