FAQ
Rosatellum bis, come funziona
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2017-10-08
Le pluricandidature salgono da 3 a 5. Il via libera definitivo la settimana prossima, poi si va al Senato. Ma il governo dovrà disegnare i collegi uninominali e plurinominali prima del voto
Lunedì è fissato il termine ultimo per presentare e depositare emendamenti al Rosatellum bis. Il via libera definitivo di Montecitorio dovrebbe arrivare entro giovedì o venerdì, poi passerà al Senato dove è previsto prima l’esame in commissione e poi l’Aula. L’ultimo voto dovrebbe arrivare entro dicembre ma questo non porterà automaticamente alla possibilità di sciogliere le camere per andare subito al voto, visto che il governo dovrà prima disegnare i collegi uninominali e plurinominali alla Camera e al Senato.
Come si vota con il Rosatellum Bis
Il Corriere della Sera pubblica oggi un riepilogo del funzionamento del Rosatellum Bis, a partire dalle caratteristiche della scheda elettorale: a differenza del Mattarellum, il Rosatellum prevede una scheda unica. In essa il nome del candidato nel collegio è affiancato dai simboli dei partiti che lo sostengono.
Il voto si esprime tracciando un segno sul contrassegno della lista prescelta ed è così valido sia per la lista sia per il candidato dell’uninominale. Qualora si tracci un segno solo sul candidato del collegio uninominale il voto è valido anche per la lista, e nel caso di più liste sarà ripartito tra tutte quelle presenti in proporzione ai voti ottenuti nel collegio. Il voto è unico e non è consentito il voto disgiunto. Non sarà possibile — per fare un esempio — scegliere un candidato del collegio uninominale del M5S e un candidato del Pd in quello plurinominale.
Rispetto al testo base le pluricandidature salgono da 3 a 5. Ci si potrà dunque candidare in un collegio uninominale e in cinque plurinonimali (listino proporzionale). Il che comporta che il voto sarà trascinato dai leader e a cascata, quando questi opteranno per un collegio, saranno eletti i candidati nelle posizioni subito successive. Un meccanismo che, spiegano alcuni funzionari dell’ufficio legislativo della Camera, aiuterà i piccoli partiti a blindare la truppa parlamentare e impedirà agli elettori di conoscere chi verrà eletto.