Politica
Il M5S vuole abolire i vitalizi nell’UE (che non ci sono)
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2018-10-19
L’europarlamentare Rosa D’Amato all’attacco. La risposta dell’europarlamento
Il Fatto Quotidiano racconta oggi un’altra mirabolante iniziativa di Rosa D’Amato, europarlamentare M5S già protagonista di grandi performance politiche con la Xylella e Purcell.
L’europarlamentare M5S Rosa D’Amato, ricordando come “prima la Camera dei Deputati e poi il Senato della Repubblica hanno tagliato i vitalizi riservati alla classe politica” si è rivolta in una lettera a tutti i parlamentari di Strasburgo invitandoli a “seguire l’esempio virtuoso che arriva dall’Italia e adeguare il trattamento previdenziale anche dei parlamentari europei”.
“La nostra proposta – ha spiegato- è semplice: cambiare al più presto l’articolo 14 dello Statuto dei deputati del Parlamento europeo che disciplina il trattamento pensionistico degli eletti. Abbiamo presentato una proposta di risoluzione e inviato una lettera al Presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, ma non abbiamo avuto nessuna risposta”.
Il servizio stampa del Parlamento Europeo ha finalmente replicato alla povera euroonorevole:
La risposta è arrivata invece dal servizio stampa del Parlamento Europeo, che in riferimento alla nota ha precisato che “Gli eurodeputati non hanno diritto ad alcun vitalizio, cioè un’erogazione mensile godibile alla fine del mandato parlamentare,ma solo a un trattamento pensionistico che inizia ad essere erogato al 63esimo anno di età”.
EDIT 23 ottobre 2018: Il M5S risponde al Fatto in una lettera:
Gentile redazione del Fatto Quotidiano,
è urgente fare una operazione verità. Sui vitalizi riservati ai parlamentari europei a scivolare sulla buccia di banana (come ironicamente è stato scritto in un articolo pubblicato lo scorso 19 ottobre) sono i cittadini. Sono loro infatti che pagano la pensione privilegiata agli europarlamentari che scatta a63 anni e ammonta a 1.484,70 euro al mese. Ci sono milioni di cittadini che dopo 40 anni di lavoro hanno una pensione da fame e c’è invece una casta cheresiste inEuropa.Ricordiamo che dopo duelegislature l’assegno raddoppia. Inoltre, i deputati europei non versano i contributi previdenziali come invece fanno tutti i normali cittadini.
Chiamatelo come volete, ma cosa è questo se non un vitalizio che scatta a 63 anni? Grazie al Movimento 5 Stelle l’Italia è diventato il diciannovesimo Paese europeo a cancellare questo privilegio medioevale. Abbiamo chiesto al Parlamento europeo di seguire l’esempio virtuoso di Camera e Senato, ma Antonio Tajani continua a nascondersi dietro una foglia di fico. Chiediamo a lui e a tutti gli europarlamentari di accettare questa sfida di cambiamento richiesta dai cittadini. La nostra proposta è semplice: cambiare al più presto l’articolo 14 dello Statuto dei deputati del Parlamento europeo che disciplina il trattamento pensionistico degli eletti. Nessun politico deve avere più una pensione privilegiata. A tutti i politici deve invece essere riservato lo stesso trattamento pensionistico dei cittadini. L’Unione europea ci ha imposto la legge Fornero, noi imporremo loro l’equità sociale!