Romano La Russa smentisce la smentita di Fratelli d’Italia sul suo “saluto”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-09-21

L’assessore lombardo non fa alcun riferimento alla strana ricostruzione fatta dal suo partito e parla di “saluto militare”

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Il video era inequivocabile, rendendo comica la presa di posizione di Fratelli d’Italia che ha provato a smentire immagini che non potevano essere smentite. Ma a rendere ancor più paradossale la vicenda del saluto romano durante il funerale di Alberto Stabilini a Milano è la versione data dal protagonista di questa vicenda: Romano La Russa. L’assessore alla sicurezza della Regione Lombardia – e fratello del senatore Ignazio – ha infatti smentito, a sua volta, quella nota stampa diffusa dal suo partito. Ovviamente non parla di “saluto romano”, ma di “saluto militare”.

Romano La Russa parla del suo saluto romano al funerale di Stabilini

Intervistato da Il Corriere della Sera, Romano La Russa ha provato a smorzare le polemiche con queste parole:

“Si tratta di un rituale militare. Il presente è un saluto a braccio teso non c’entra niente con il saluto romano. O si fa o non si fa il presente, ma non è il saluto romano, è il presente che diamo da sempre ai nostri defunti da 60 anni a questa parte”.

E prosegue:

“No, no, quello non è il saluto romano, nessuno lì ha fatto il saluto romano. È stato fatto il presente che è un saluto militare a braccio teso. Non è che ogni volta che uno alza il braccio fa il saluto romano […] Che poi presente e saluto romano coincidano, dipende dalle situazioni”.

Presente e saluto. Militare o romano. Al netto di queste distinzioni dialetticamente forzate, dunque, lo stesso assessore Romano La Russa smentisce, inconsapevolmente la narrazione fatta dal suo partito, Fratelli d’Italia:

“Emerge invece con chiarezza che il movimento del braccio di Romano non ha nulla a che fare col saluto fascista ma al contrario testimonia il suo invito ai presenti ad astenersi dal saluto”.

Il protagonista delle vicenda, quindi, smentisce il suo partito. E rincara la dose rispondendo alla reazione di suo fratello Ignazio che si è arrabbiato:

“Già ieri abbiamo sollevato di peso chi ha fatto il filmato e chi lo ha fatto girare perché eravamo consapevoli che sarebbe stato strumentalizzato”.

La colpa, dunque, non è di chi ha fatto il saluto romano. Ma di chi ha ripreso quel momento. Il tutto condito da altre narrazioni che non convergono, nonostante siano figlie dello stesso partito.

(foto IPP/Mario Romano)

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