Roma, il Municipio IV (M5S) prova a imbavagliare le opposizioni

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-11-11

“La fantasia al potere” era un vecchio slogan del ’68. Roberta Dalla Casa (M5S) vieta ai consiglieri di minoranza di inviare lettere agli uffici tecnici in cui si segnala un cassonetto straripante, un marciapiede divelto, un semaforo non funzionante, un albero pericolante e così via. Perché?

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La presidente del IV Municipio a Roma Roberta Dalla Casa ha inviato una lettera su carta intestata dell’assessore ai Lavori Pubblici, Ambiente e Sicurezza ai consiglieri di minoranza per diffidarli dal “redigere missive” agli uffici tecnici del comune per segnalare un cassonetto straripante, un marciapiede divelto, un semaforo non funzionante, un albero pericolante e così via. Questo perché, testualmente, “il costume di inoltrare lettere a propria firma dei più ‘svariati’ tenori, sebbene non vietata, può generare una preoccupazione ed una ‘deriva all’azione’ che può andare oltre il loro ambito e le loro competenze, fino a configurare una vera e propria trasgressione degli indirizzi politici” della Giunta.

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La lettera inviata da Roberta Della Casa ai consiglieri del IV Municipio (fonte)

Roberta Della Casa e il divieto di mandare lettere al IV Municipio

Insorgono, come logico, le opposizioni del IV Municipio. “Il presidente Della Casa o il suo assessore Pirrone continuano a fare ironia, dopo la votazione dei debiti fuori bilancio, oggi tirano fuori la nota bavaglio, se pensano che le istituzioni sono proprietà privata sbagliano di grosso- attacca il capogruppo del Pd Massimiliano Umberti- Un amministratore con la A maiuscola dopo questa lettera presenterebbe le dimissioni, attendiamo con ansia. Grazie Presidente per mettere ogni giorno nel ridicolo il nostro municipio, i cittadini non se lo meritano”. Per Dino Bacchetti di Forza Italia è “gravissimo quanto pacchiano l’attacco che il presidente IV Municipio tenta di portare alle prerogative dei Consiglieri di opposizione con una direttiva illegittima firmata su carta intestata all’Assessore ai Lavori Pubblici, Ambiente e Sicurezza (sic!). Si tenta in modo maldestro di porre un bavaglio alle funzioni di controllo, trasparenza ed iniziativa politica che il Regolamento, Statuto Comune di Roma e Testo Unico Enti Locali assegnano agli organi elettivi rappresentativi dei cittadini. Se non si trattasse di posizione eversiva, verrebbe da riderci su. E questo sarebbe il nuovo che avanza? Qui pare di essere tornati al Ventennio fascista”. Anche Gianni Ottaviano di Fratelli d’Italia definisce “grave la procedura adottata dalla Presidente del IV Municipio che con la nota odierna intima ai consiglieri di minoranza di non svolgere le funzioni che la legge e le normative vigenti viceversa gli consentono. Grave se questo atto è un tentativo di mettere il bavaglio per impedire la verifica di atti e procedure della sua giunta”.

La risposta di Roberta Dalla Casa

La minisindaca del IV municipio però si è difesa così: “Finora la parte politica è stata abituata a inoltrare le proprie richieste direttamente ai singoli enti operanti sul territorio senza la condivisione con l’aula o con la giunta. Fermo restando il pieno diritto di accesso agli atti e di tutti quegli strumenti previsti dal regolamento per i consiglieri, ho deciso di emettere una nota che ripristini il rispetto dei ruoli. Capitava spesso, ad esempio, che un singolo consigliere intimasse all’Ama di procedere a un singolo servizio. Nella nota, tuttavia, era riportato un refuso e oggi è stato protocollato un errata corrige che sottolinea il rispetto delle procedure per tutti i consiglieri e non solo per le opposizioni perché la legge è uguale per tutti”. Talmente uguale per tutti che nel titolo stava scritto chiaramente: “Sulle lettere dei consiglieri di minoranza“.

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