Opinioni
Roberta Lombardi e il "mign… mentale" di Raffaele Marra
di Mario Neri
Pubblicato il 2017-06-22
Come era prevedibile, oggi Roberta Lombardi ha letto i giornali e ha deciso di rispondere all’insulto rivoltole da Raffaele Marra in un’intercettazione dello scorso novembre in cui l’ex dirigente del Campidoglio promosso da Virginia Raggi in una conversazione con un’amica la apostrofava così: «La sindaca è confusa», dice il primo all’altro tra le risate di […]
Come era prevedibile, oggi Roberta Lombardi ha letto i giornali e ha deciso di rispondere all’insulto rivoltole da Raffaele Marra in un’intercettazione dello scorso novembre in cui l’ex dirigente del Campidoglio promosso da Virginia Raggi in una conversazione con un’amica la apostrofava così:
«La sindaca è confusa», dice il primo all’altro tra le risate di entrambi. Lo stesso che definisce «mignotte mentali» Roberta Lombardi, Carla Ruocco e Paola Taverna le ortodosse del M5S“.
La risposta di Roberta Lombardi, l’unica a quei tempi a uscire allo scoperto contro Marra definendolo “un virus che ha infettato il MoVimento” mentre lui era ancora ufficialmente nelle grazie di Virginia ed era difeso da tutto il M5S, è tranchant:
Mi chiamano colleghi e amici per esprimermi vicinanza, giornalisti per chiedermi un commento. Vogliono sapere cosa penso delle parole di Raffaele Marra, che in una delle sue tante conversazioni – secondo quanto riportano organi di stampa – mi avrebbe definito una “mignotta”. Anzi, una “mignotta mentale”. Ma cosa dovrei pensare? Un’altra medaglia al valore, un altro motivo d’orgoglio per aver difeso con i denti il M5S e la mia città. Io la testa non l’abbasso mai. Fiera di essere stata dalla parte giusta.
C’è da ricordare che le critiche alle nomine di Virginia costarono a Roberta il posto nel minidirettorio M5S che doveva controllare la sindaca (lei disse di essersi allontanata per seguire meglio l’organizzazione di Italia5Stelle a Palermo): anche Francesca De Vito, sorella di Marcello, l’uomo che sembrava designato a diventare candidato sindaco prima dell’exploit dell’avvocata alle comunarie, criticò ma non venne ascoltata. La Lombardi invece continuò sulla sua linea, prima ricordando che sarebbe stato il caso di chiedere scusa dopo il pasticcio De Dominicis e poi sottolineando che era necessario mandare via chi con il M5S non c’entrava nulla. Lombardi, spesso spigolosa, dotata di scarsa diplomazia e a volte protagonista di gaffe, nell’occasione dimostra di avere una statura politica da gigante in confronto a quelli che scappano. E infatti, non a caso, la massacrarono:
Persino Grillo arrivò a dissociarsi. Infine venne la famosa frase di Raffaele Marra in cui il dirigente si autodefinì “lo spermatozoo che ha fecondato il MoVimento”, che scatenò la reazione della Lombardi: lei in risposta lo definì invece “il virus che ha infettato il MoVimento” e chiese la pubblicazione dei pareri dell’ANAC “sulle nomine di Marra e Romeo”. In realtà la sindaca non chiese mai pareri sulla nomina di Marra, ma solo su Romeo.
Anche all’epoca la Lombardi venne riempita di insulti (insieme ad alcuni commenti favorevoli) sulla sua pagina Facebook. Se li prese in silenzio, senza replicare né polemizzare, con il coraggio di chi sa di avere ragione.La cronaca (giudiziaria) alla fine gliel’ha data.