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La risposta perfetta di Antinelli ai leoni da tastiera che hanno offeso la moglie

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-10-08

Antinelli ha twittato durante la partita per rispondere a coloro i quali avevano offeso la moglie. Dure le critiche per l’utilizzo di twitter durante l’incontro

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Quella di ieri è stata una brutta serata per tutti: il primo ko della nazionale di Roberto Mancini, la prestazione non eccezionale di Paola Ferrari alla guida dello studio e la rissa social di Alessandro Antinelli.

Riavvolgiamo il nastro. Ieri San Siro è stata una vera e propria bolgia, non tanto per la nazionale come sarebbe lecito aspettarsi quanto per l’accoglienza riservata a Donnarumma. Il portiere azzurro è stato tempestato di fischi dall’inizio alla fine della partita. Accoglienza che gli era stata annunciata e che per fortuna, ma ci si sente quasi in colpa a scriverlo, non ha avuto nessun seguito al contrario di quello che si temeva.

Purtroppo una bagarre c’è stata. Quella tra un profilo di sostenitore del Milan, più probabilmente annoverabili nella maxi area dei falliti, e il giornalista Rai Alessandro Antinelli.

La perfetta risposta di Alessandro Antinelli ai leoni da tastiera che ieri hanno offeso la moglie

Durante la partita il cronista ha detto che i fischi erano più o meno bilanciati dagli applausi. Quella che si definirebbe una mezza verità insomma, forse pronunciata per bilanciare la figuraccia che parte del pubblico azzurro faceva ogni qual volta Donnarumma toccava una palla. Un frase, quella del bordocampista subito rilanciata sui social. Antinelli dopo soli due minuti ha subito risposto al leone da tastiera.

Sono seguite dure polemiche rivolte allo stesso giornalista per aver utilizzato il telefono durante la partita per affari personali, sebbene legati ad offese piuttosto fastidiose. “Ma hai pure il tempo di scrollare Twitter a bordo campo?“, scrive uno. E ancora “Ale hai aspettato a rispondere per chiamare a casa e assicurarti stesse dicendo una cazzata?” e poi “Hai ragione Alessandro ma usare il cellulare per scopi personali a lavoro (pagato dagli italiani) non è professionale”.

Non tutti per fortuna hanno aggredito il commentatore Rai che ha dovuto, con buona professionalità, continuare a lavorare.

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