La Smart City e l’Avanguardia del Grande Fratello Blockchain

di Vincenzo Vespri

Pubblicato il 2018-08-10

La smartcity si basa sull’interazione fra le infrastrutture materiali delle aree urbane con il capitale umano, intellettuale e sociale di chi le abita grazie all’impiego diffuso delle nuove tecnologie. Risulta evidente che in questa ottica anche il “capitale umano” dovrà essere strutturato o riconvertito per facilitare l’interazione con le macchine. L’identità digitale rappresenterà il primo …

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La smartcity si basa sull’interazione fra le infrastrutture materiali delle aree urbane con il capitale umano, intellettuale e sociale di chi le abita grazie all’impiego diffuso delle nuove tecnologie.
Risulta evidente che in questa ottica anche il “capitale umano” dovrà essere strutturato o riconvertito per facilitare l’interazione con le macchine. L’identità digitale rappresenterà il primo passo in questa direzione come indicato da Davide Casaleggio nella sua Agenda Digitale. Una strumento che potrebbe essere utilizzato per disegnare l’ identità digitale è sicuramento rappresentato dalla tecnologia blockchain.

La blockchain è un registro condiviso nel quale tutti i dati sono immagazzinati in modo immodificabile. Non è necessario che gli utenti si conoscano per verificare la validità delle transazioni o dei diversi record. E’ possibile quindi controllare l’identità in modo sicuro. Su questo sistema ci stanno lavorando ad esempio Deloitte, IBM e Microsoft. In Italia Engineering ha ottenuto dal MISE un finanziamento per un ambizioso progetto di ricerca industriale proprio su questo argomento. Ma il paese oggi all’avanguardia in questo campo è la Cina: a Canton è in corso una sperimentazione che permette di collegare le informazioni legate alla carta di identità statale di alcuni utenti al loro account di WeChat (che è il corrispondente cinese di Whatsapp).

blockchain rischi

Le infrastrutture da sviluppare sono minime, la tecnologia richiesta è abbordabile ma le implicazioni sono epocali. Associare ad ogni individuo l’identità digitale significa renderlo “tracciabile”, conoscere le sue abitudini, mettere a disposizione delle autorità una serie di informazioni sensibili. Si potrà sapere in quali alberghi ha fatto il check-in , le scuole frequentate, dove è andato in vacanza, che cibi preferisce al ristorante, i movimenti bancari fatti. E tale obiettivo politico non solo non viene occultato, ma viene addirittura sbandierato. Il Governo Cinese ha fissato come obiettivo per il 2020 il “credito sociale”, ossia un sistema di valutazione di tutte le persone fisiche o giuridiche che risiedano in Cina. L’idea delle Autorità cinesi è che «la fiducia regnerà sotto il cielo perché sarà difficile per chi è stato screditato compiere anche un singolo passo». L’idea del credito sociale risale al 14 giugno 2014 ed è illustrata in “Planning Outline for the Construction of a Social-Credit-System (2014-2020)” .

In estrema sintesi si tratta di applicare la stessa idea di TripAdvisor ma questa volta a persone in carne, ossa e smartphone e non solo a ristoranti ed alberghi. Tutti i cinesi avranno un punteggio (ottenuto grazie alla raccolta d’informazioni registrate nella blockchain). E il processo si applicherebbe anche (e soprattutto) alle aziende e gli enti pubblici. L’Avanguardia (non piu’ del proletariato, ma dei prolet stile 1984 di Orwell) che testerà il nuovo metodo di Social Credit saranno proprio gli enti pubblici (e i suoi dipendenti) e i rappresentati del partito comunista cinese. Il motto è “improve government credibility, establish a honest image of an open, fair and clean government” (mi ricorda qualcosa questa esortazione alla honestà, honestà.. ).

Sicuramente questo metodo ha dei vantaggi: ad esempio più difficoltà per i disonesti ad esserlo, più facilità per il cittadino onesto ad ottenere credito (in ogni senso), i documenti non potranno più essere persi o rubati (sono solo online), i medici avranno a disposizione immediatamente la storia sanitaria del paziente, i vigili sapranno subito se l’automobilista fermato abbia sempre rispettato il codice della strada, non sarà più possibile parcheggiare la macchina in un posto per disabili. Avremo un’amministrazione più trasparente, un maggior controllo su aziende che producono prodotti non conformi, che mettono in commercio cibo avariato, o che inquinano aria e suolo non rispettando le relative leggi, lo “scroccone” abituale solito salire sui bus cittadini senza biglietto, non potrà più farlo.

Ma se l’occhio cibernetico del governo invade qualsiasi ambito senza correttivi la privacy diventa come la cartapecora nell’era di internet. Nulla sarà più nascosto al Grande Fratello. Se uno perde la “reputazione”, lo sarà per sempre. Non può pensare di rifarsi la vita altrove. Tutto è stato appuntato, per sempre e in modo immutabile, nella blockchain. Inoltre come reagirà questo sistema agli haters? Se un gruppo consistente di persone decidesse di inondare una persona specifica di accuse false, questo sistema di personal ranking sarà capace di porre rimedio? Capirà quando ha a che fare non con notizie vere ma con fake news e cyberbullismo?

Il mondo digitale ha ridotto la privacy dell’individuo. Nella vetrina di Facebook non c’è più il pudore di mostrare a tutti aspetti e sentimenti privati. L’identità digitale ha in sè sia gli aspetti positivi che gli aspetti negativi della rivoluzione dei social network, ma, rispetto ai social network, il cittadino non può evitare di iscriversi, ci si dovrà per forza a che fare. Gli aspetti positivi sono troppi per essere ignorati, ma il rischio potenziale che correremo è quello di essere proiettati in un mondo distopico con una società retta dal Grande Fratello e che combina gli aspetti peggiori di Matrix e del Mondo Nuovo di Alex Huxley. Siamo sicuri di voler correre questo rischio? Anzi meglio, siamo consci di quale rischio potremmo correre in un futuro ormai alle porte?

Leggi sull’argomento: Il dottor Casaleggio – Ovvero come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la blockchain

 

*** Vincenzo Vespri è professore di matematica all’Università degli Studi di Firenze

Oltre ad essere un professore universitario  di Matematica che vede con sgomento l’università italiana andare sempre più alla deriva, sono anche un valutatore di progetti scientifici ed industriali (sia a livello italiano che europeo).

Vedere nuove idee, vedere imprese che nascono, vedere giovani imprenditori che per realizzare le proprie idee combattono fatiche di Sisifo contro il sistema paleo-burocratico  e sclerotizzato, è un’ esperienza tipo Blade Runner:

” Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi:
navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione,  
e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser”.

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