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Continua a crescere l’incidenza del Covid in Italia: il report dell’ISS

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-12-24

Salgono anche i ricoveri in ospedale e in terapia intensiva. Rimane stabile l’indice RT, ma molte regioni hanno varcato la soglia delle zone a rischio alto e moderato

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I numeri di questa nuova ondata nel nostro Paese hanno messo in evidenza, da alcune settimane, la crescita dell’incidenza del Covid in Italia. L’ultimo report settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità (da 17 al 23 dicembre) mostra moltissimi dei criteri epidemiologici in esponenziale aumento: dai ricoveri ordinari con sintomi a quelli nei reparti di terapia intensiva. Solamente una Regione ha un indice di rischio “basso”, mentre tutte le altre sono a “rischio moderato” o “alto”. L’unico indice a rimanere invariato rispetto alla rilevazione precedente è quello RT (di trasmissibilità).

Incidenza Covid Italia continua a crescere, il report dell’ISS

Il monitoraggio, come di consueto, mette a confronto i dati raccolti nella settimana precedente (quella che va dal 10 al 16 dicembre) con quella che si è appena conclusa. E dai numeri emerge una spinta verso l’alto dell’incidenza Covid in Italia. Nel bollettino, infatti, è scritto esplicitamente:

L’incidenza settimanale a livello nazionale continua ad aumentare: 351 per 100.000 abitanti (17/12/2021 – 23/12/2021) vs 241 per 100.000 abitanti (10/12/2021 –16/12/2021), dati flusso ministero Salute.

Dati che si sommano anche a tutti gli altri fattori che sono il sintomo di una pandemia che non solo non ha abbandonato il nostro Paese, ma ora è tornata con una forte quarta ondata che ha costretto il governo a una nuova stretta in vista delle festività natalizie. Perché oltre alle modifiche al Super Green Pass (sia nelle modalità di utilizzo che nella sua durata, a partire dal 1° febbraio), è stato deciso di ridurre il tempo (da 5 a 4 mesi) tra la seconda dose e il richiamo (o booster), è stato reintrodotto l’obbligo di mascherina anche all’aperto (e l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale FFP2 sui mezzi pubblici e nei luoghi al chiuso affollati, come stadi, cinema o teatri).

Perché anche gli altri indici sono tutti in aumento. Oltre all’incidenza Covid Italia, infatti, cresce anche la pressione sui citadini che hanno contratto la forma più grave e acuta della malattia, dovendo ricorrere alla terapia più invasiva per tentare di dare tempo ai medicinali di fare effetto contro la polmonite bilaterale interstiziale.

Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 10,7% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 23 dicembre) vs il 9,6% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 16 dicembre). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 13,9% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 23 dicembre)  vs il 12,1% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 16 dicembre).

Molte Regioni rischiano di passare “in giallo” fin dalla prossima settimana (quella del weekend di Capodanno), perché quasi tutte hanno registrano un indice di rischio “moderato”. E un paio hanno addirittura superato questa soglia, toccando il rischio etichettato come “alto”. Solo una, invece, sembra non aver patito questa quarta ondata. E nel turbinio di numeri in aumento ce n’è anche uno che è rimasto stabile rispetto all’ultima rilevazione:

Nel periodo 30 novembre – 13 dicembre 2021, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,13 (range 1,11 – 1,15), stabile rispetto alla settimana precedente ma al di sopra della soglia epidemica. É stabile, ma ancora sopra la soglia epidemica, l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt = 1,11 (1,07-1,14) al 23/12/2021 vs Rt = 1,09 (1,06-1,14) al 7/12/2021.

Stabile, ma sempre sopra la soglia d’attenzione.

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