Renzi e l’emendamento “sospetto” di Leu sulle fondazioni (che viene ritirato)

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-11-30

L’ex premier all’attacco dopo l’intervista di Zanda: “LeU ha presentato un emendamento per rinviare l’equiparazione tra Fondazioni e partiti. Forse perché c’è qualche Fondazione che ha qualche amico?”. E Pastorino e Stumpo ritirano tutto

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Matteo Renzi all’attacco su tutti i fronti: dal palco del teatro delle Celebrazioni di Bologna oggi ha annunciato il no di Italia Viva a un emendamento di Liberi e Uguali che rinvia di un anno l’equiparazione tra fondazioni e partiti prevista dalla legge Spazzacorrotti varata durante il governo Conte One.

Renzi e l’emendamento “sospetto” di LeU su fondazioni e partiti

L’ex premier ne parla direttamente dal palco del Teatro delle Celebrazioni di Bologna, dove si tiene la convention di Italia Viva in vista delle elezioni regionali del 26 gennaio: “Domani sera alle 20.30 la commissione Finanze inizia a votare un emendamento particolare che hanno firmato Stumpo e Pastorino, due deputati di Leu. Vi ricordate quel partito, Leu? Erano quelli- si rivolge Renzi alla sua platea tra gli applausi- che dicevano che Renzi e Salvini erano uguali, infatti si è visto. Dunque, stiamo parlando delle leggi sul finanziamento ai partiti. Nel silenzio di tutti, sulla legge che equipara fra loro Fondazioni e partiti, mentre prima non erano equiparati, Stumpo e Pastorino dicono in sostanza: ‘Per piacere, possiamo applicarla dal prossimo anno ancora?’ Forse perché c’è – si chiede l’ex premier in sala – qualche Fondazione che ha qualche amico di Leu?”, insinua riferendosi chiaramente a Ugo Sposetti, ex tesoriere PD.

“Ai compagni di Leu diciamo: non siamo d’accordo con voi, questo emendamento si vota contro; non permettiamo di fare i moralisti contro di noi e poi fare gli emendamenti di nascosto. Sono convinto che anche Zanda starà con noi – prosegue Renzi -. A Di Maio chiedo: abbiamo messo nella ‘spazzacorrotti’ i partiti, le fondazioni, perché non mettere anche le s.r.l. come la Casaleggio? E’ un atto di grande rispetto del gioco democratico”. “Male non fare, paura non avere – aggiunge Renzi -. Questa è una battaglia culturale che dobbiamo fare per spiegare ai ragazzi che la politica è una cosa seria, che il garantismo è civiltà, che non si può vivere di processi e slogan sui social e che bisogna studiare, al mondo, per andare avanti”.

La spiegazioni e il ritiro dell’emendamento da parte di LeU

Ma Renzi in questo ambito ha anche “una proposta da fare a Di Maio: suggerisco ai 5 stelle di votare contro questo emendamento, che fra l’altro casualmente è stato accantonato in attesa di un parere, e anzi di applicare le regole della ‘Spazzacorrotti’ non solo ai partiti, non solo alle Fondazioni ma anche alle srl che collaborano con i partiti, a cominciare dalla Casaleggio associati. Ci stai Gigi?”, ironizza ancora Renzi. Il quale è evidentemente ancora furioso per l’intervista rilasciata a Repubblica da Luigi Zanda in cui l’attuale tesoriere PD lo accusava di mettere in cassa integrazione i dipendenti del PD mentre raccoglieva sette milioni di euro con le sue fondazioni.

matteo renzi luigi zanda

“L’emendamento sullo slittamento dell’equiparazione delle fondazioni ai partiti nasce con uno scopo tecnico. La commissione preposta alle verifiche sarebbe infatti chiamata a controllare circa 6mila organizzazioni e oltre 50mila politici. E gli stessi magistrati della commissione, nel corso di un’audizione alla Camera, hanno detto che i compiti sono aumentati esponenzialmente rispetto all’organico a disposizione. Quindi nessuna strumentalizzazione, né emendamenti scritti in silenzio, ma la necessita’ di far fronte a una richiesta dagli organi di controllo”, dichiarano in risposta a Renzi i deputati di Liberi e Uguali, Luca Pastorino e Nico Stumpo. “Non c’è alcuna intenzione di fare polemica con Italia Viva ne’ con altre forze di maggioranza – aggiungono Pastorino e Stumpo – e visto che evidentemente ci sono nervi scoperti, l’emendamento sarà ritirato domani alle 19. Auspichiamo comunque che i componenti della commissione siano messi nelle condizioni di operare le necessarie verifiche richieste dalla legge”.

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