Politica
Ma Renzi che attaccava Conte per la delega ai servizi è lo stesso che non dice niente di Draghi?
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2021-02-23
C’era una volta Matteo Renzi che accusava Conte di volere i pieni poteri perché voleva tenere la delega ai Servizi e ora c’è sempre Matteo Renzi che non commenta la decisione analoga che vorrebbe prendere il nuovo presidente del Consiglio Mario Draghi
C’era una volta Matteo Renzi che accusava Conte di volere i pieni poteri perché voleva tenere la delega ai Servizi e ora c’è sempre Matteo Renzi che non commenta la decisione analoga che vorrebbe prendere il nuovo presidente del Consiglio Mario Draghi. In attesa della composizione della squadra dei sottosegretari da nominare è ancora solo un’indiscrezione che però, secondo quanto scrive il Fatto Quotidiano, non ha fatto alzare neanche un sopracciglio al leader di Italia Viva:
Proprio all’ex premier era stato imputato di voler rincorrere “i pieni poteri”, di non “rispettare le regole democratiche”, e tutto perché aveva intenzione di tenere per sé la delega all’intelligence. Un orientamento condiviso adesso da Mario Draghi, che pare intenzionato a occuparsi in prima persona degli 007, senza che nessuno della sua maggioranza alzi un dito per chiedere spiegazioni. Magari alla fine non se ne farà nulla e Draghi cambierà idea all’ultimo minuto, ma le diverse anticipazioni uscite sui giornali sarebbero dovute bastare per stanare eventuali pa s da ra n delle deleghe, come era stato a dicembre con Giuseppe Conte a Palazzo Chigi. Oggi invece non c’è traccia delle accuse di un tempo. E pensare che il 17 gennaio, sulla questione dei servizi, Renzi era netto: “Penso che si debbano rispettare le tradizioni democratiche. È l’ennesimo segno di un modello democratico che viene messo in discussione”
All’epoca Conte aveva ceduto nominando Benassi sotto segretario con la delega all’Intelligence. Non bastò per salvare il governo. Ma del resto anche il MES, altro totem di Italia Viva, è sparito dai desiderata di Renzi. Perché, per dirla come Faraone, “è Draghi il nostro MES”.