Effetto elezioni: Renzi congela il suo partito

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-08-09

Non un bel clima dalle parti di Renzi, dove si sentono già «in una riserva indiana», sicuri di essere decimati dalle liste elettorali, con una decina di posti sicuri

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Carlo Bertini sulla Stampa dà oggi un’occhiata al Partito Democratico dove Nicola Zingaretti accoglie bellicoso l’ipotesi di nuove elezioni perché avranno l’effetto di generare nuove candidature rispetto a quelle renziane delle elezioni del 4 marzo 2018:

Al Nazareno si respirano due climi diversi: quello zingarettiano è il più mite e grintoso. «Quando si va al voto le cose cambiano», dicono i suoi davanti ai sondaggi col Pd al 22%. Insomma il segretario non teme le urne, anzi pur senza poterlo dire le considera l’occasione per avere nuovi gruppi parlamentari fedeli, rompendo la diga che oggi gli oppongono i renziani. Come si è visto anche nella strategia d’aula al Senato sulla Tav. Dopo il voto sarà lui a dare le carte nel partito. E ora sarà lui a decidere le candidature.

Si prepara a gestire la partita creando alleanze con liste civiche in tutta Italia: «Bisogna allargare il Pd e se nasce qualcosa di serio fuori dal Pd ben venga». Ma non si divide il partito per prendere gli stessi voti. Calenda sostiene invece che «da solo il Pd non basta. Un governo della Lega vuol dire l’uscita dell’Italia dall’euro. Quindi è decisivo portare a casa un elettorato molto più ampio, popolare e moderato, anche di centrodestra». Zingaretti farà alleanze a tappeto in tutti i collegi, perché «ci vogliono realtà e liste civiche locali per costruire liste forti», è il suo refrain.

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Tutt’altro il clima dalle parti di Renzi, dove le elezioni congelano l’ipotesi del suo partito:

Altro clima dalle parti di Renzi, dove si sentono già «in una riserva indiana», sicuri di essere decimati dalle liste elettorali, con una decina di posti sicuri. Il funerale è dovuto anche al fatto che Renzi non farà in tempo a creare un suo movimento. Se si fosse votato tra un anno lo avrebbe creato con i suoi comitati per poi essere raggiunto dai fedelissimi in una seconda fase. Ma ora tutto ciò è congelato. Quindi il Pd resterà nella sua forma attuale di due partiti in uno.

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