Il M5S nei guai e l’ipotesi di alleanza con il PD

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-08-09

C’è però anche un altro annoso problema che affligge Di Maio & Co. La regola del doppio mandato che farebbe fuori decine di big M5S

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Il MoVimento 5 Stelle è rimasto spiazzato dal voltafaccia di Matteo Salvini e adesso potrebbe puntare su un’alleanza con il Partito Democratico che vari alcune leggi-spot prima di tornare alle urne. L’ipotesi viene raccontata oggi da Matteo Pucciarelli su Repubblica e prevede, nella sua versione più hard, la salita a Palazzo Chigi di Roberto Fico, oggi presidente della Camera:

Il rilancio di Luigi Di Maio è la prima mossa a caldo subito dopo l’addio dell’ormai ex alleato. Il vicepremier ne ha parlato anche con il collega di partito e presidente della Camera Roberto Fico, chiedendo di anticipare la discussione rispetto alla data prevista, cioè il 9 settembre. Ci sarebbe anche un escamotage per farcela, ovvero una richiesta di calendarizzazione urgente in aula votata da un terzo dei parlamentari, numeri alla portata del M5S.

Il valore del rilancio ha un doppio obiettivo. Il primo sarà quello di sondare il terreno per una eventuale maggioranza alternativa e il nome sul quale puntare c’è già: proprio Fico, personaggio spendibile a sinistra, specie nel Pd non renziano. Il secondo è strettamente elettorale, perché se il provvedimento venisse bocciato questo garantirebbe al M5S un’arma nella corsa al voto per attaccare tutti quanti, dai vecchi alleati della Lega al Pd.

m5s alleanza pd

C’è però anche un altro annoso problema che affligge Di Maio & Co. La regola del doppio mandato che farebbe fuori decine di big M5S:

L’elenco di membri del governo e parlamentari che, terminando la legislatura, concluderebbero la propria carriera politica nelle istituzioni è bello lungo: oltre al vicepremier, i ministri Alfonso Bonafede, Riccardo Fraccaro, Danilo Toninelli, Giulia Grillo, Barbara Lezzi. Stesso discorso per Fico. E poi sottosegretari, presidenti di commissione e così via. Oltre a un esercito di peones che hanno vinto il loro biglietto della lotteria un anno e mezzo fa e che, con un Movimento in crisi di consensi, dovrebbero sperare in un difficile secondo miracolo. Come ovviare?

Non è in agenda, ma potrebbe venire rispolverata una proposta lanciata mesi fa da Alessandro Di Battista. Ovvero, in caso di chiusura anticipata della legislatura, non considerare nel conteggio questo secondo mandato. Abbonarlo insomma, e del resto la trovata del “mandato zero” per i consiglieri comunali era servito proprio per saggiare il terreno della base.

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