Reddito di cittadinanza: come sta per cambiare con Draghi

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-02-24

Per chi è occupabile il rinnovo dopo i primi diciotto mesi di reddito di cittadinanza verrebbe abolito. Ma prevedendo un bonus

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Come cambia il reddito di cittadinanza con il governo Draghi? Il Messaggero oggi spiega che al ministero del Lavoro presieduto da Andrea Orlando si pensa ad abbreviare il periodo in cui è possibile prendere il sussidio per chi è in grado di lavorare, ovvero di non concedere il rinnovo per gli occupabili dopo i primi 18 mesi. Sarebbe comunque previsto un meccanismo premiante per chi non prenderà più il reddito. Infatti per sei mesi dal momento in cui si ritorna occupati la quota di reddito da lavoro verrebbe calcolata diversamente:

Oggi, in caso di variazione della condizione occupazionale, il maggior reddito da lavoro concorre alla rideterminazione del beneficio economico nella misura dell’80 per cento a decorrere dal mese successivo alla variazione: in questo modo, in pratica, chi accetta un’offerta va incontro alla perdita quasi totale del sussidio. L’idea quindi è di calcolare la quota di assegno che spetta al beneficiario che trova un’occupazione conteggiando il maggior reddito da lavoro nella misura del 50 per cento anziché dell’80 per cento, perlomeno relativamente ai primi sei mesi. Per chi invece non è considerato attivabile non dovrebbe cambiare nulla. Il piano a cui sta lavorando il neo ministro Orlando, e che il Pd sponsorizza da tempo, prevede in sostanza di sdoppiare il sussidio. I non occupabili continueranno a ricevere il caro vecchio Reddito di cittadinanza, mentre chi è tenuto a sottoscrivere un patto per il lavoro prenderà un sussidio su misura.

La spesa per il reddito di cittadinanza quest’anno arriverà quasi a dieci milardi di euro. Le previsioni prima che iniziasse l’emergenza Coronavirus erano di tre miliardi in meno.

 

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