FAQ
Quella volta che Mussolini è scappato dalla guerra abbandonando moglie e figli
di Giovanni Drogo
Pubblicato il 2017-02-01
Casa Pound ci spiega che chi scappa dalla guerra lasciando a casa moglie e figli non merita rispetto. Tipo il Duce, ad esempio.
Ieri i fascisti del terzo millennio di Casa Pound hanno presentato la loro nuova entusiasmante iniziativa per difendere l’italico suol e combattere l’immigrazione. Niente di davvero utile per la verità visto che come al solito si è trattato di una campagna fatta a base di striscioni appesi nottetempo in zone periferiche (vorrete mica farvi scoprire dalle guardie?) in diverse città italiane. Ci piace immaginare che si tratti più che altro del saggio di fine d’anno del corso di calligrafia (in fasciofont) dove l’unica vera battaglia è stata quella contro gli errori di ortografia. Battaglia vinta solo in parte perché in alcune città la frase “Chi scappa dalla guerra, abbandonando genitori, moglie e figli non merita rispetto!” è diventata “Chi scappa dalla guerra, abbandonando genitori, mogli e figli non merita rispetto!” ma si sa, questi immigrati sono tutti poligami.
La storia dei rifugiati che non scappano dalla guerra
Casa Pound li ha definiti “manifesti choc”, probabilmente credendo di dire qualcosa di inaudito, ma il fatto è che sono anni che sentiamo dire da chiunque si oppone all’arrivo degli immigrati e dei richiedenti asilo che non sono veri profughi perché i ragazzi giovani non scappano dalla guerra (con il telefonino!) ma restano a combattere mentre solo le donne e i bambini (e gli anziani, perché non ci sono anziani che scappano??) fuggono dalle zone dove è in corso un conflitto. Le obiezioni sono molte, a partire dal fatto che lo status di rifugiato politico non viene concesso solo a chi scappa da un paese in guerra ma anche da chi fugge da persecuzioni di altro tipo (ad esempio dalle zone della Nigeria sotto il controllo di Boko Haram). Potremmo anche spiegare che quando la guerra viene combattuta nel modo atroce in cui si combatte in Siria e la tua casa è stata distrutta dalle bombe forse – ma dico forse perché così come quelli di Casa Pound non ho mai vissuto per sei anni sotto le bombe con la costante minaccia di essere bruciato vivo da quelli dell’ISIS – non hai alcun motivo per “combattere per la libertà”, soprattutto quando questo significa combattere sia contro l’ISIS che contro le forze fedeli ad Assad. Già, perché nella visione di Casa Pound combattere per la libertà significa stranamente stare dalla parte di un dittatore:
In tanti potranno giudicare il nostro un messaggio ‘choc’, ma chi non ha fatto dell’ipocrisia la propria bandiera sa che non è possibile mettere sullo stesso piano chi abbandona paese e famiglia al proprio destino per scappare in Europa in cerca di benessere e chi sceglie di resistere e combattere per la libertà del suo popolo. E’ per questo che il nostro rispetto va ai siriani che vediamo combattere ogni giorno nell’esercito regolare del presidente Bashar al Assad per difendere la loro Nazione dall’oscurantismo dell’Isis più che ai tanti ‘migranti’ in fuga in Italia alla ricerca di sussidi e assistenza che nel loro paese non hanno lottato per ottenere.
Ma la guerra in Siria non è – purtroppo – l’unico conflitto armato (nella regione l’ISIS è attivo anche in Iraq e c’è una guerra in Yemen) e quindi anche se in molti ritengono che in Africa non ci siano guerre la verità è che la maggior parte dei conflitti sono proprio all’interno del continente africano. La Libia deve ancora uscire dalla guerra civile, in Egitto il governo ha messo in atto una dura repressione dopo le proteste del 2011. In Nigeria c’è ancora Boko Haram (che è “affiliato” all’ISIS, per i più distratti). Da dicembre 2013 è in corso una guerra in Sud Sudan, al-Shabab continua a colpire la popolazione civile in Somalia, il malcontento degli Oromo in Etiopia e la repressione brutale delle forze governative ha già spinto molti ad abbandonare il paese e rischia di esplodere in un conflitto aperto. In altri paesi come la Repubblica democratica del Congo e lo Zimbabwe si annunciano tempi di instabilità politica che convincono chi può ad andarsene prima che esploda una guerra civile. A questo va aggiunto il fatto che sì, ci sono migranti che fuggono dalla fame e dalla povertà e vengono in Europa per avere una vita migliore.
Quella volta che Mussolini si travestì da soldato tedesco per scappare in Germania
Ma la cosa più divertente è che i fascisti del Terzo Millennio non si sono accorti di una cosa che invece non è sfuggita al “cartoonist part-time” (la definizione è sua) Marco Tonus che ha modificato uno dei manifesti per far notare come anche Benito Mussolini abbia fatto esattamente la stessa cosa che secondo Casa Pound rende una persona automaticamente non degna di rispetto. Il Duce infatti quando la Guerra era ormai perduta e le forze di liberazione avevano ormai preso Milano invece che rimanere a combattere preferì lasciare moglie e figli per fuggire con l’amante Claretta Petacci verso Como travestito da soldato tedesco, giusto per salvare le apparenze dell’uomo che doveva difendere l’Italia fino all’ultimo respiro. Del resto anche dopo la fuga da Campo Imperatore Mussolini invece che prendere parte alla difesa di Roma acconsentì a farsi proteggere dai nazisti in nord Italia, abbandonando il la Capitale in mano alle forze d’occupazione tedesche. Non risulta che la notte in cui Mussolini fu fermato e successivamente ucciso a Dongo con lui ci fossero la moglie o i figli, perché il Duce dopo aver abbandonato Milano (promettendo per altro di dare risposta alle condizioni poste dal CLN) abbandonò i fascisti di Milano al loro destino per aggregarsi a Menaggio ad un convoglio della Whermacht che si stava ritirando verso Merano e successivamente sarebbe andato in Germania. Questo per quanto riguarda l’abbandonare “moglie e figli” e travestirsi in modo da sembrare qualcos’altro (un soldato tedesco? Un profugo?). È consolatorio continuare a credere che in guerra ci sia da qualche parte l’onore ma non c’è. Le umane vicende di chi scappa dalla guerra invece che combattere non possono essere comprese da persone che si rifanno ad un’ideologia che non è stata altro che una presa in giro di Valori con la V maiuscola che durante un conflitto non esistono. Che senso ha accusare un padre di famiglia di codardia solo perché preferisce affrontare assieme alla moglie e ai figli un viaggio nel quale sa che le probabilità di morire (annegati, uccisi, di fame, di freddo) sono decisamente elevate? Casa Pound dimentica che i migranti non viaggiano a bordi di treni che arrivano sempre in orario, ma a bordo di gommoni che affondano e prendono fuoco, e che anche se non lottano contro il nemico sono costretti a lottare contro gli abusi di scafisti e trafficanti di uomini che li trattano come bestie da macello.
Foto copertina credits: Marco Tonus