Coronavirus: la previsione dell’Istituto Einaudi su quando finirà l’epidemia in ogni regione

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-03-30

La discesa della curva epidemica del Coronavirus SARS-COV- e di COVID-19 in Italiapotrebbe concludersi intorno ai primi di maggio con il raggiungimento del fondamentale obiettivo “contagi zero”: il giorno dei “contagi zero” in tutto il Paese, sulla base di queste curve, potrebbe essere il 5, il 9 o il 16 maggio

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La discesa della curva epidemica del Coronavirus SARS-COV- e di COVID-19 in Italia, peraltro ancora non iniziata malgrado i primi segnali positivi, potrebbe concludersi intorno ai primi di maggio con il raggiungimento del fondamentale obiettivo “contagi zero”. È la previsione di una ricerca condotta dall’Einaudi Institute for Economics and Finance (Eief), che indica sostanzialmente tre date in base alle previsioni più ottimistiche o più pessimistiche, sulla base dei dati della Protezione Civile che però, avvisano i ricercatori, non danno la misura del totale delle persone infettate, che è “probabilmente maggiore di un intero ordine di grandezza”.

Coronavirus: la previsione dell’Istituto Einaudi su quando finirà l’epidemia in ogni regione

Il giorno dei “contagi zero” in tutto il Paese, sulla base di queste curve, potrebbe essere il 5, il 9 o il 16 maggio. Ma è un termine condizionato dalle differenze sostanziali di crescita tra una Regione e l’altra: seguendo la curva più ottimistica, in Liguria, Basilicata e Umbria la data potrebbe essere addirittura il 7 aprile, in Sicilia il 14 aprile, così come in Veneto, in Piemonte il 15 aprile, nel Lazio il 16. Più tempo per la Lombardia, che deve aspettare il 22 aprile, mentre l’Emilia-Romagna raggiungerà il target il 28 aprile. Ultima, come detto, la Toscana, che il 5 maggio (nell’ipotesi migliore) potrebbe toccare quota zero.

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Coronavirus: quando finirà il contagio in ogni regione secondo le previsioni dell’Istituto Einaudi

I numeri rappresentano ovviamente una stima che oscilla tra l’ipotesi più ottimistica (il 5 maggio, con la Toscana che “chiude” l’emergenza per ultima) e la data “di assestamento” del 16 maggio. Un calcolo che dipende dalla presa in considerazione dei valori mediani (quelli al centro della distribuzione delle probabilità fra le evenienze peggiori e migliori) o dalla presa in considerazione anche di eventuali valori estremi ed eccezionali. Secondo la previsione dell’Istituto Einaudi le prime regioni che riusciranno a bloccare i contagi sono il Trentino Alto Adige, la Basilicata e la Valle d’Aosta, seguite dalla Puglia, che già nei prossimi 10 giorni potrebbero veder scomparire il virus dal loro territorio. L’ultima posizione della graduatoria è occupata dalla Toscana, che sembra essere la regione più indietro nel piegare la curva dei nuovi contagi e dove si dovrà aspettare la prima metà di maggio per non vedere più nuovi contagi. L’istituo avverte anche che non è stato possibile fare delle stime per tre regioni (Marche, Molise, Sardegna) perché i dati attualmente a disposizione non sono sufficientemente ampi.

La curva epidemica e il momento del “contagio zero”

Franco Peracchi, autore dello studio, spiega che comunque la qualità dei dati è decisiva: “Va notato che il numero dei casi in questo momento non è pari al numero degli abitanti del Paese attualmente infettati, ma solo a quello di coloro che sono risultati positivi al test. La quantità di persone attualmente infettate è probabilmente maggiore di un intero ordine di grandezza. Inoltre, la proporzione fra i casi positivi e il numero di persone infettate in ogni momento dato non va considerata costante, perché i criteri e l’intensità dei test variano nel tempo e fra regioni.”

Per questo motivo lo studio vieni rivisto e aggiornato ogni giorno dopo il bollettino della Protezione Civile e pubblicato sul sito dell’EIEF.
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La prima a sconfiggere l’ondata epidemica dovrebbe essere il Trentino-Alto Adige, il 6 aprile. Il giorno seguente ci dovrebbero riuscire anche Basilicata, Liguria e Umbria. Secondo gli studiosi, il Veneto arriverà al giorno-zero invece il 14 aprile, mentre l’Emilia-Romagna il 28 aprile. I numeri rappresentano ovviamente una stima che oscilla tra l’ipotesi più ottimistica (il 5 maggio, con la Toscana che “chiude” l’emergenza per ultima) e la data “di assestamento” del 16 maggio. Un calcolo che dipende dalla presa in considerazione dei valori mediani (quelli al centro della distribuzione delle probabilità fra le evenienze peggiori e migliori) o dalla presa in considerazione anche di eventuali valori estremi ed eccezionali.

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