Putin dice che “la Russia non vuole una guerra” in Ucraina, ma non tutti gli credono

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-02-16

La Russia manda segnali di distensione sulla crisi in Ucraina ma resta alta la preoccupazione dell’Occidente

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Oggi è il giorno che l’intelligence americana aveva previsto sarebbe coinciso con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Uno scenario ipotizzato visto il massiccio dispiegamento di forze al confine da parte di Mosca: ma proprio ieri ci sono stati primi segnali di disgelo, con Putin che ha ritirato parte delle truppe e ha annunciato a margine dell’incontro con il cancelliere tedesco Olaf Scholz che “la Russia non vuole una guerra”. A distanza è arrivata la risposta del presidente americano Joe Biden: “Se la Russia attaccherà sarà una guerra senza ragione, il costo umano per l’Ucraina sarà immenso. E anche il costo strategico per la Russia sarà immenso”. Come spiegato dal ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov, il ritiro di parte del contingente al confine con l’Ucraina “era programmato” e “non dipende dall’isteria dell’Occidente”.

Putin dice che “la Russia non vuole una guerra” in Ucraina, ma non tutti gli credono

Ma c’è chi non è convinto si tratti di una vera de-escalation: in primis il governo di Kiev, al quale si aggiunte il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. “Vi sono segnali sulla volontà di trattare di Mosca – ha dichiarato – che sono ragione di cauto ottimismo. Ma finora non abbiamo visto alcun segnale di de-escalation”. “Ci aspettiamo – ha concluso – un sostanziale ritiro di truppe ed equipaggiamento”, ricordando che già in passato la Russia ha ritirato uomini dal confine lasciando però sul terreno l’equipaggiamento, condizione che permetterebbe alle forze russe di ritornare al confine in poco tempo. Mosca però continua a tenere sulle spine l’occidente con una serie di richieste, che Putin ha definito “garanzie di sicurezza” per scongiurare un attacco: lo stop all’allargamento della Nato a Est, e in particolare all’Ucraina, il ritiro delle truppe ai suoi confini e di missili in grado di colpire Mosca e la sospensione delle esercitazioni nei Paesi ex-Urss. “È stata avanzata una proposta per un processo negoziale – ha detto Putin – ma non abbiamo ricevuto una risposta costruttiva”.

A questa presa di posizione ha risposto Scholz: “Siamo insieme ai nostri partner e alleati nella Ue e nella Nato e con la Russia per discutere ogni passo concreto per migliorare la sicurezza per entrambe le parti o anche meglio, per la nostra sicurezza comune. Bisogna migliorare reciprocamente la sicurezza comune di Nato e Russia”. Scholz ha sottolineato l’importanza del dialogo, anche se le “idee formulate dalla Russia” non possono essere condivise, “è importante che si parli, vedere quali sono i problemi”.

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