Lo psicologo per i dipendenti del Campidoglio: ecco il protocollo

di Mario Neri

Pubblicato il 2017-10-22

Nei giorni scorsi abbiamo parlato dello psicologo per i dipendenti del Campidoglio che l’amministrazione comunale vuole mettere a disposizione a Roma. Oggi il Corriere della Sera Roma riepiloga i termini del protocollo d’intesa (per ora soltanto in bozza) tra il Comune e l’Ordine degli Psicologi, che ha l’obiettivo di migliorare i servizi per i cittadini. Nicola …

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Nei giorni scorsi abbiamo parlato dello psicologo per i dipendenti del Campidoglio che l’amministrazione comunale vuole mettere a disposizione a Roma. Oggi il Corriere della Sera Roma riepiloga i termini del protocollo d’intesa (per ora soltanto in bozza) tra il Comune e l’Ordine degli Psicologi, che ha l’obiettivo di migliorare i servizi per i cittadini. Nicola Piccinini, presidente dell’Ordine degli psicologi del Lazio, spiega: «Siamo stati noi a proporci, così come abbiamo fatto con la Regione e altri partner istituzionali: ora noi e Roma Capitale siamo due soggetti che si riconoscono circa l’opportunità di intervenire in alcuni ambiti a vantaggio dei cittadini. E uno di questi ambiti riguarda l’organizzazione dell’amministrazione che, se funziona, produce servizi migliori per i romani».
psicologo dipendenti campidoglio
Ecco la descrizione della bozza:

Primo tassello, «la promozione del benessere psicologico» non solo tra i dipendenti comunali ma, più in generale, tra gli abitanti. Se non fosse che tra gli obiettivi rientrano anche la «valorizzazione delle risorse umane» e un ambiente di lavoro più confortevole. Tradotto: sentirsi a proprio agio e ridurre i conflitti. In sintesi, agire contro i mali che spesso avvelenano il clima negli uffici: burnout, alienazione, infortuni, bassa performance, assenteismo. Problemi che in Campidoglio, come altrove, si possono trattare in molti modi: con colloqui individuali, questionari e sedute di gruppo. «Al momento non siamo in grado di entrare nel merito, più avanti stipuleremo con il Campidoglio un nuovo accordo più specifico», dice Piccinini.

La stessa filosofia si ritrova nel bando per gestire la chiusura dei campi rom della Barbuta e della Monachina: qui i personal coach, figure a metà tra il mentore e il counsellor, dovrebbero accompagnare gli abitanti nel percorso di autonomia: dalla ricerca di una casa all’avvio di un’attività anche in forma imprenditoriale e di startup.

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