Previsioni del Grexit

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-07-06

Una Grecia fuori dall’euro è possibile dopo la vittoria del no al referendum di Tsipras. Lo dicono apertamente alcuni politici, ne calcolano le probabilità le società finanziarie, ci scommettono i bookmakers (che però dicono che non succederà). Vediamo il dettaglio

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La parola d’ordine è Grexit. Dopo la vittoria di Tsipras al referendum sono sensibilmente aumentate, nelle analisi delle società finanziarie, le previsioni che vedono una Grecia a breve fuori dall’euro. E anche i politici cominciano a parlarne esplicitamente, mentre le società di scommesse britanniche danno come più probabile la permanenza nell’euro della Grecia.

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Cosa succede se la Grecia esce dall’euro (Repubblica, 25 maggio 2015)

PREVISIONI DEL GREXIT
Vediamo nel dettaglio i pronostici. Ieri notte, a urne ancora calde,  Peter Kazimir, ministro delle Finanze slovacco, ha detto di ritenerere che ora la Grexit sia “uno scenario realistico”. Dopo lo studio del Fondo Monetario Internazionale sulla possibile necessità di ristrutturare il debito greco, la Bundesbank si è inaspettatamente unita al coro della cautela riguardo a uno scenario del Grexit, che potrebbe costare caro alla casse tedesche. La posizione della stampa di Berlino è più variegata: “I greci stanno festeggiando la loro rovina”, ha titolato il popolare tabloid, aggiungendo: “Le banche sono chiuse, le mense aperte, ma la Grecia festeggia. Una giornata drammatica per l’Europa”. Molto più moderato il commento del settimanale Der Spiegel: “La Grecia sceglie un futuro incerto” e prevede che adesso inizieranno delle “settimane amare”. Il settimanale cartaceo in edicola mostra in copertina la cancelliera Merkel seduta sulle rovine della Grecia, con il titolo di “Die Truemmerfrau” (la signora delle macerie, con riferimento alle donne che hanno ripulito le città tedesche dalle rovine della II Guerra mondiale). Il sottotitolo prevede che “se fallisce l’euro, fallisce il governo Merkel”. Con un editoriale vibrante, Frank Wiebe su Handelsblatt, il maggiore quotidiano economico tedesco, si rivolge direttamente ad Angela Merkel affinché vada incontro ad Atene ed eviti una Grexit: “Frau Merkel, si muova!”. “I problemi della Grecia sono anche i nostri”, scrive invece il settimanale progressista die Zeit, più solidale con il popolo greco: “L’Europa non dovrebbe cedere all’impulso di lasciare cadere la Grecia. Un’uscita dall’euro potrebbe solo aggravare la crisi. Un compromesso è difficile, ma necessario”. Il quotidiano conservatore Faz (Frankfurter Allgemeine Zeitung) si concentra sulle ripercussioni del voto sull’economia e sui mercati: “Il no dei greci mette sotto pressione i mercati e l’Euro”, ma anche per la Grecia i problemi cominciano adesso. “Tocca al governo di Atene fare delle proposte”, ha detto invece il ministro delle Finanze francese, Michel Sapin. Sapin ha anche aggiunto che “nessun voto porta con sé il rischio di una Grexit, ma niente è automatico”. Il ministro ha poi invitato a non guardare al taglio del debito come un tabù.
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Cosa succede se la Grecia esce dall’euro (Corriere Economia, 20 aprile 2015)

LA GRECIA FUORI DALL’EURO È POSSIBILE
E ancora. Secondo RBC Capital Markets l’esito del referendum certamente aumenta i rischi di una Grexit , soprattutto se il Governo greco ritiene di avere ora più potere negoziale e porta ancora più “linee invalicabili” al tavolo della trattativa. In ogni caso il ‘no’ non porta automaticamente all’uscita dell’euro, che anzi i greci continuano nella stragrande maggioranza a sostenere. Anche secondo Barclays l’uscita della Grecia dall’euro è lo scenario più probabile dopo la vittoria del ‘no’ al referendum, ma la banca d’affari fa sapere che a suo parere lo scenario può essere ancora evitato. Trovare un’intesa su un programma con l’attuale governo greco sarà estremamente difficile per i leader europei, considerando il rifiuto opposto da Atene all’ultima proposta dei creditori e sarà comunque difficile da ‘vendere’ in Europa, specialmente al Bundestag o alla Spagna dove si avvicinano le elezioni politiche. Tra i giornali francesi il più netto è il conservatore Le Figaro: “La Grecia fa un grande passo verso l’uscita dall’euro”, apre in prima pagina il quotidiano francese, secondo cui dopo il ‘no’ dei greci al referendum di ieri “la questione del Grexit si pone più che mai”. ‘Non de Zeus”, titola invece il quotidiano Libération, parlando di “sisma in Europa”. In un articolo firmato da Jean Quatremer, storico corrispondente da Bruxelles, il quotidiano della gauche parigina insiste sulla necessità di una maggiore integrazione comunitaria: “La zona euro, una ‘casa mai finita…”. Di qui una sola osservazione: Quando “scoppiò la crisi greca gli Stati hanno scoperto ciò che avevano voluto dimenticare nel 1992: la moneta unica è solo il primo passo verso la federazione politica”. Nelle anticipazioni di Le Monde, il grande quotidiano parigino che come da tradizione esce ogni giorno intorno alle 13:30, parla di un'”Europa scossa dal no” di Atene. “Il calcio greco”, titola invece Le Parisien, che tra le sue pagine dedica anche un articolo ai partigiani del ‘no’ al referendum francese sulla costituzione europea del 2005, oggi entusiasti per la scelta della Grecia. Anche Ekathimerini punta su “Accordo o grexit dopo il no” in Grecia, dove tutti i grandi giornali erano schierati per il sì. Infine, gli economisti di Societé Generale stimano al 65% le probabilità di un’uscita della Grecia dall’euro, in aumento rispetto alla precedente stima del 40%. In ultimo ci sono i bookmakers. Paddy Power scommette sulla permanenza della Grecia nell’Eurozona nel 2015 (a 1,40), mentre per l’uscita la quota sale a 2,75. Chissà che alla fine non abbiano ragione loro.
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L’infografica del Sole 24 Ore che riepiloga gli ultimi problemi finanziari della Grecia (30 dicembre 2014)

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