“Quando saremo liberi? Fra 7-13 mesi secondo il modello dell’ISS”

di Enzo Boldi

Pubblicato il 2021-03-26

Le parole del virologo Fabrizio Pregliasco ad Agorà

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Si tratta di un modello matematico che, per definizione, si basa sui numeri attuali ed è pronto ad aggiornarsi se varieranno alcuni fattori all’interno dell’equazione. Ne ha parlato questa mattina, in collegamento con Agorà (su Rai3), Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli Studi di Milano, rispondendo alla domanda: “Quando saremo liberi dalla pandemia?”. I tempi sono ancora lunghi, ma sono inevitabilmente influenzati dalla velocità della campagna vaccinale. In attesa di arrivare al target annunciato dal governo per la metà di aprile, quando sarà a disposizione anche il prodotto anti-Covid prodotto da Johnson & Johnson.

Pregliasco ad Agorà risponde alla domanda “quando saremo liberi?”

“Questa è una fase iniziale, c’è anche una problematica di sovranismo complessivo e di paura di arrivi dall’estero – ha detto Fabrizio Pregliasco in collegamento con Agorà -. Esiste un modello matematico dell’Istituto Superiore di Sanità evidenziava da 7 a 13 mesi come il tempo per un ritorno alla normalità”. All’inizio del 2022, dunque. Il tutto, occorre ribadirlo, si basa su dati attuali che hanno dato vita a questa previsione. Qualora arrivasse la tanto agognata data in cui si inizieranno a vaccinare tra le 500 e le 600mila persone al giorno, come indicato più volte dal Presidente del Consiglio Mario Draghi e dal Commissario Straordinario per l’emergenza Covid, Francesco Paolo Figliuolo, quella previsione sarà rivista. Cambiando i valori all’interno di un’equazione, infatti, cambia anche il risultato finale.

Il ritorno graduale alla libertà

Il virologo dell’Università di Milano ha sottolineato come il non sarà facile realizzare in tempi rapidi un ritorno alla libertà che, comunque, sarà graduale e viaggerà “in un senso progressivo. Perché, lo abbiamo visto fra le zone gialle e bianche, c’è subito una tendenza al liberi tutti. I motivi di queste perplessità arrivano analizzando due grandi città come Roma e Milano: “Come si fa a regolare il flusso rispetto alla libertà dei singoli? La difficoltà è questa”.

(foto: da Agorà, su Rai3)

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