Il leghista Pillon resta senza poltrona: non sarà nel prossimo Parlamento

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Il grande sostenitore della "famiglia tradizionale" non è stato premiato dal collegio plurinominale in Umbria e non farà parte della prossima maggioranza

Il crollo verticale della Lega in tutta Italia (compreso il Veneto, da sempre roccaforte del Carroccio) ha portato con sé anche alcuni risultati clamorosi. Tra i grandi esclusi del prossimi Parlamento, infatti, c’è il senatore Simone Pillon. Il collegio in cui era stato candidato – il plurinominale in Umbria – non ha permesso all’ormai ex parlamentare di ottenere i voti necessari per consentirgli di sedere, ancora una volta, tra gli scranni (questa volta di Montecitorio e non più di Palazzo Madama).



Pillon è fuori dal Parlamento, sconfitto nel suo collegio in Umbria

Ad annunciare quella che, nonostante il tentativo di sminuirla, è una grande sconfitta è stato lo stesso ormai ex senatore della Lega sui suoi canali social.



“Il centrodestra ha vinto e questa è una gran notizia. Il mio seggio non è scattato ma io non mi arrendo. Resto a disposizione della Lega e del centrodestra e continuerò a difendere la vita, la famiglia e i valori cristiani dove e come Dio vorrà. Avanti con coraggio!”.

Il suo seggio, dunque, non è scattato. La Lega, infatti, lo aveva candidato in seconda posizione nel collegio plurinominale (per la Camera) dell’Umbria. Il Carroccio (che nella Regione ha conquistato solo il 7,75%) , infatti, aveva preferito mettere al primo posto la senatrice uscente Valeria Alessandrini. Questa decisione, dunque, ha avuto effetti immediati durante lo scrutinio: Simone Pillon resta fuori, così come la sua propaganda continua contro l’aborto, le adozioni per le coppie omosessuali e le sue teorie su una presunta “ideologia gender”.

(foto IPP clemente marmorino)