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Pezzotto: l’IPVT pirata ZSAT bloccata

neXtQuotidiano 20/07/2019

Le IPVT pirata con l’installazione di un semplice dispositivo domestico (il “Pezzotto”) offrono la possibilità di accedere all’intero palinsesto, nazionale ed internazionale, delle più note emittenti satellitari a pagamento

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La Polizia di Stato di Palermo ha disarticolato l’infrastruttura informatica, gestita dalla nota IPTV pirata “ZSAT”, che permetteva la riproduzione abusiva, attraverso internet, dellintero palinsesto Sky. Gli uomini della sezione financial cybercrime della polizia postale, coordinati dalla procura di Palermo, hanno cosi’ segnato un punto importante nel contrasto ad un fenomeno, quello della messa in commercio e riproduzione illecita del segnale delle pay-tv attraverso il web, troppo spesso sottovalutato, ma che tuttavia è in grado di generare un giro elevatissimo di profitti illeciti, spesso appannaggio delle più importanti organizzazioni criminali del Paese.

L’IPVT pirata ZSAT bloccata

Il cerchio si è stretto intorno ad un cittadino palermitano di 35 anni, la cui abitazione è stata individuata e sottoposta a perquisizione. Nella stanza da letto dell’indagato, è stata puntualmente rinvenuta la “Sorgente” dell’IPTV pirata ZSAT, composta da 57 decoder di Sky Italia, collegati ad apparati per la ritrasmissione sulla rete internet, per un giro di clienti finali stimato in circa 11.000 persone in tutta Italia. Proprio a riprova dell’entità del giro di affari illecito, presso la sola abitazione dell’indagato gli uomini della sezione financial cybercrime della polizia postale hanno rinvenuto e sequestrato, nascosti negli scarichi dei bagni e nella spazzatura, ben 186900 euro in contanti ed una macchina professionale conta-banconote, lingotti d’oro, e due “wallet” hardware (portafogli virtuali) contenenti cryptomoneta in diverse valutei. L’uomo è al momento indagato per violazione del diritto d’autore.

pezzotto iptv

Tecnicamente, le IPTV pirata rendono possibile la visione, attraverso internet, dei canali delle pay-tv normalmente trasmessi via satellite, attraverso la stipula di abbonamenti illeciti i quali, a fronte di costi irrisori per il cliente finale e dietro l’installazione di un semplice dispositivo domestico (il “Pezzotto”), offrono la possibilità di accedere all’intero palinsesto, nazionale ed internazionale, delle più note emittenti satellitari a pagamento. Per rendere possibile la trasmissione, organizzazioni criminali ben strutturate pongono in essere una complessa infrastruttura tecnologica, basata sull’acquisto di abbonamenti genuini (le c.d. “Sorgenti”), da cui, attraverso un intricato sistema di decoder/encoder, il segnale viene trasformato in segnale-dati, scambiabile via internet. A questo punto, attraverso il ricorso a servizi tecnologici disponibili in commercio sul web, il segnale informatico viene assemblato in pacchetti, ed offerto al pubblico attraverso un sistema di “rivenditori” che giunge fino al cliente finale. Un fenomeno capace di generare un business milionario (si stima che fino allo scorso anno i profitti illeciti ammontassero ad oltre 700 milioni di euro all’anno), che da un lato si traduce in mancati incassi per gli operatori e dall’altro costituisce una fonte di approvvigionamento per pericolosi settori criminali, che non infrequentemente risultano contigui con la criminalità organizzata, nostrana ed internazionale.

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