Pezzotto e IPTV, il messaggio su Telegram e Whatsapp

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-10-23

Nelle chat di Telegram e sui forum online che mettono in contatto clienti e amministratori sono a centinaia le lamentele che i segnali video sono spesso spenti oppure rallentati

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Un messaggio su Telegram e Whatsapp per i clienti del Pezzotto e l’IPTV che recita «Da quando le autorità hanno fatto l’operazione contro il pezzotto ci abbiamo perso tutti denaro, ma pian piano ci stiamo riprendendo dal danno subito e continueremo per la nostra strada».

Pezzotto e IPTV, il messaggio su Telegram e Whatsapp

È il segnale che l’operazione Eclissi sta dando i suoi frutti o che presto il business riprenderà nonostante le indagini sulla IPTV? Il Mattino racconta oggi che nelle chat di Telegram e sui forum online che mettono in contatto clienti e amministratori sono a centinaia le lamentele che i segnali video sono spesso spenti oppure rallentati. La parte curiosamente divertente è che alcuni di loro fanno le vittime: .

«NOI DANNEGGIATI DALLE AUTORITÀ!»- scrivono i gestori delle tv pirata – noi popolo della Iptv, a partire dagli admin a finire agli user (cioè voi clienti) chi più chi meno abbiamo perso tutti denaro! Pian piano ci stiamo riprendendo dal danno subito e stiamo cercando di leccarci le ferite e continuare per la nostra strada! Detto questo non significa che Iptv è tornata come prima!».

pezzotto iptv codici sky
Pezzotto, IPTV e codici (immagine da Il Mattino)

Si passa poi alla spiegazione tecnica di cosa ha comportato l’intervento della Polizia postale e della Guardia di Finanza.

«Purtroppo con la chiusura di Xtream code siamo tornati indietro di 4/5 anni quando Iptv era agli albori e c’erano sì e no 500/1000 connessi ad un grande evento! Con i tempi di oggi ogni server ha almeno 7000/10000 connessi ad evento e le piattaforme esistenti non possono reggere una tale connessione! Ecco spiegato perché molte volte capita che si va off oppure blocca ecc! Per chi vuole Iptv adesso deve convivere con questi problemi altrimenti può liberamente decidere di passare a Sky originale dazn Netflix premium nowtv e chi più ne ha più ne metta!

Vi assicuro che da parte degli admin stiamo lavorando ogni giorno per poter portare il servizio ai fasti di prima del 18 settembre ma è un lavoro lungo e meticoloso che necessita di mesi!Detto questo ognuno è libero di fare quello che vuole anche andare da altri fornitori di iptv la musica non cambia perché il problema è collettivo a tutti i server! Chi di voi capisce e rimane qui!».

Il Pezzotto e l’IPTV in crisi

Come abbiamo raccontato attraverso le carte dell’ordinanza, l’organizzazione aveva messo in piedi una vera e propria rete per la gestione della trasmissione dei contenuti acquisti in maniera illecita che si avvaleva di addirittura 90 server e addirittura di un vero e proprio servizio clienti tramite Skype che veniva utilizzato per risolvere i problemi degli utenti. I pagamenti, che avvenivano tramite ricariche su carte PostePay o su conti PayPal intestati agi indagati raggiungono secondo una stima della GdF cifre da capogiro. Si parla di circa 6.500.000 € transitati annualmente (dal 2015) nei conti degli indagati. Una delle persone coinvolte nell’indagine avrebbe – stando agli accertamenti – ritirato tramite bancomat oltre 800mila euro in contanti in un solo anno dai conti di cui era titolare.

Pezzotto, IPTV e Xtream Codes, caccia ai clienti: cosa rischiano
L’organizzazione (La Gazzetta dello Sport, 19 settembre 2019)

Particolarmente interessante il ruolo di XTream Codes, che non solo rappresenta secondo gli inquirenti il pilastro portante quasi dell’intero mercato dell’ IPTV illegale dal momento che su di essa transitano i dati di tutti i server che utilizzano il software (dati come la lista clienti, ad esempio). Ma Xtream Codes ha anche infettato tramite un malware tutte le piattaforme (ovvero le televisioni) che utilizzano il pezzotto. Dal momento che le smart TV sono come dei PC o degli smartphone è possibile infettarle con dei virus, in particolare malware che consentono di prendere il controllo del dispositivo e di tutte le piattaforme che utilizzano il software messo a punto dai due hacker ellenici. Oltre ai siti web e alle risorse informatiche è stato disposto il sequestro di 145 conti PayPal e 50 conti ubicati presso Poste Italiane. Rimangono molti punti di domanda aperti, ad esempio visto il costo dei server e dell’infrastruttura da dove veniva il “capitale iniziale” che ha consentito l’avviamento della società? In che cosa venivano reinvestiti i proventi? A quanto ammontano i guadagni all’estero dei pezzotti?

Leggi anche: Cosa si nasconde dietro al Pezzotto IPTV

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