Perché lo spread torna a salire

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-08-24

Una crescita ad agosto, più alta di quella di Spagna e Portogallo. Secondo il Corriere dietro c’è il dibattito sulla moneta fiscale inaugurato da Berlusconi

article-post

Lo spread, ovvero il differenziale di rendimento tra BTP e Bund, torna a salire. Aveva sfiorato i 210 punti a metà aprile scorso ed era tornato a superare quota duecento in giugno, prima che sfumasse la riforma elettorale e dunque la prospettiva di un voto anticipato. Poi improvvisamente il premio di rischio sul debito di Roma è salito di circa dieci punti (0,10%) e lo spread è tornato oltre quota 170, il punto più alto da cinque settimane.Spiega oggi Federico Fubini sul Corriere della Sera che in parte la sterzata è dovuta a ragioni positive: l’area euro sta confermando una ripresa economica sempre più solida, quindi la Banca centrale europea potrà avviarsi verso una riduzione graduale e poi la fine degli acquisti di sempre nuovi titoli di Stato. Il debito italiano da oltre 2.200 miliardi di euro(2.281) probabilmente tra non molto perderà il compratore di ultima istanza che oggi siede a Francoforte.

spread
Lo spread nell’ultimo mese (Corriere della Sera, 24 agosto 2017)

Ma secondo Fubini c’è un altro motivo a spiegare la rincorsa, visto che lo spread italiano è cresciuto più di quello di Portogallo e Spagna: la proposta di una moneta parallela o fiscale come mezzo di pagamento alternativo all’euro. Ne hanno parlato economisti vicini al M5S e Silvio Berlusconi, mentre la Lega Nord propone i minibot: la prospettiva, secondo il Corriere, innervosisce i risparmiatore: “Non suggeriscono neanche di emettere una nuova valuta, perché la Bce ha legalmente il monopolio della creazione di moneta. Piuttosto in tutti i casi si discute dell’emissione di cambiali, crediti fiscali o altri titoli di Stato a breve termine: in altri termini — nota Lorenzo Codogno, ex capoeconomista del Tesoro — sempre nuovo debito pubblico che minaccia di diventare molto presto insostenibile e inflazionato. Nessuno infatti spontaneamenteaccetta di essere pagato con una cambiale emessa da un debitore cronico, piuttosto che in euro. È dunque la prospettiva di una campagna elettorale giocata su questi temi che sta risvegliando l’apprensione dei mercati”.

Potrebbe interessarti anche