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Perché ieri si è sfiorata la rissa nel MoVimento 5 Stelle

neXt quotidiano|

alberto airola

Eleonora Bechis e Paolo Tkalez. Onorevole la prima e rappresentante di circoscrizione a Torino per il Movimento 5 Stelle il secondo, e un litigio nato su Facebook. Questo il motivo della rissa che ieri si è sfiorata durante l’assemblea congiunta del MoVimento 5 Stelle in Parlamento. Al centro di tutto c’è un’illazione che era circolata a Torino nei confronti della Bechis e di un suo assistente, da lei smentita con una I commenti al post di Eleonora Bechis

I commenti al post di Eleonora Bechis

Tra i commenti c’era quello di Vittorio Bertola, consigliere comunale a Torino e ultimamente anima critica del MoVimento (spesso in contrasto con Bono e altri esponenti piemontesi). Bertola aveva parlato pubblicamente della storia di Formichella.
eleonora bechis paolo tkalez vittorio bertola
La Bechis ha alla fine denunciato Paolo Tkalez per gli insulti e le accuse che le aveva rivolto nei mesi scorsi a proposito della storia. Alberto Airola le ha chiesto ieri di ritirare la querela, e alcuni deputati «dissidenti» come Currò e Turco sono entrati nella discussione, schierandosi con la Bechis, finché la discussione non è degenerata. Di qui la rissa e tutto il resto. «Al centro, un epiteto poco piacevole su Facebook tipo deputata di ‘sta cippa, per l’assunzione di un asssistente che non ha rispettato delle regole di comportamento. Ma insomma, su Facebook gli insulti girano a go go. A me dicono di tutto e io non querelo nessuno», ha successivamente dichiarato Airola, che nel frattempo è diventato capogruppo in Senato per i canonici tre mesi. Lui non ha litigato con la Bechis, ma con «Rizzetto, Turco e Currò che venivano definiti dissidenti e che sono degli arroganti…», ha riferito Airola all’Agi. «So che ciò che è accaduto ieri è pesante ma è anche la quotidianità nella vita parlamentare; che si scaldino gli animi puo’ succedere. Ma quella dei dissidenti è’ stata una pantomima, una sceneggiata». Secondo Airola l’assistente si era fatto pubblicità a pagamento in occasione delle elezioni torinesi. Tkalez avrebbe già telefonato alla Bechis per scusarsi, secondo quanto racconta il nuovo capogruppo. Ma la sua ricostruzione viene contestata da Rizzetto su Twitter, che accoglie la sua elezione così: