Opinioni
Perché con Salvini i “clandestini” in Italia sono aumentati
di Mario Neri
Pubblicato il 2018-09-03
Uno studio dell‘Istituto per gli Studi di Politica Internazionale su dati del Ministero dell’Interno certifica che i clandestini, ovvero coloro che si trovano su un territorio italiano senza permessi e senza motivi umanitari, sono 12450 in più. Attenzione, quindi: l’aumento è dovuto al fatto che il Viminale ha realizzato dall’arrivo in carica di Matteo Salvini una […]
Uno studio dell‘Istituto per gli Studi di Politica Internazionale su dati del Ministero dell’Interno certifica che i clandestini, ovvero coloro che si trovano su un territorio italiano senza permessi e senza motivi umanitari, sono 12450 in più. Attenzione, quindi: l’aumento è dovuto al fatto che il Viminale ha realizzato dall’arrivo in carica di Matteo Salvini una stretta sulle richieste di protezione internazionale. Per questo, e solo in questo senso, in tre mesi ci sono 12450 “clandestini” in più in Italia. A luglio le commissioni che esaminano le richieste di asilo dei migranti sono state più solerti e la percentuale dei permessi per protezione umanitaria è scesa dal 28 al 22 per cento. E così i migranti irregolari in Italia, che erano stimati in 490mila nel 2017, dovrebbero raggiungere quota 550mila nel 2019.
Ma c’è un’altra considerazione politica da fare per “apprezzare” pienamente il lavoro di Matteo Salvini al Viminale: ricordare che il Capitano in campagna elettorale aveva promesso che avrebbe velocizzato le procedure di espulsione degli irregolari, sostenendo che ne avrebbe allontanati mezzo milione. Ad oggi i rimpatri verso i paesi di origine nel periodo che va da giugno ad agosto sono stati 1350, mentre nello stesso periodo dell’anno scorso erano stati 1761. A differenza di quanto promesso dal ministro in carica, quindi, i rimpatri sono addirittura diminuiti rispetto all’era Minniti. Come mai Salvini non ha avviato le pratiche di espulsione di tutti gli irregolari in Italia? La risposta è semplice: è impossibile farlo. Per rimpatriare un immigrato irregolare occorre infatti avere stipulato degli accordi con i paesi di provenienza. Allo stato attuale però questi accordi non sono molti. E c’è il problema dei costi dei voli. Solo la Tunisia accetta voli charter mentre per gli altri tre paesi con i quali sussistono accordi per la riammissione bisogna utilizzare i voli di linea. Il che ovviamente fa salire notevolmente i costi. Mancano gli accordi, mancano i soldi e mancano gli aerei. si è accortoAnche Giorgetti che spesso Salvini le spara grosse. Prima o poi ci arriveranno anche gli elettori.