Opinioni

Patrizia Baffi unida jamàs serà vencida

di Mario Neri

Pubblicato il 2020-05-27

Subito dopo l’elezione di Patrizia Baffi a presidente della Commissione d’inchiesta su COVID-19 della Regione Lombardia si è mosso nientemeno che Ettore Rosato. Al renzianissimo di Italia Viva è toccato pubblicare un tweet in cui diceva che era colpa del PD e delle sue “scelte nette” se la Baffi era stata eletta presidente ma chiedendole, […]

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Subito dopo l’elezione di Patrizia Baffi a presidente della Commissione d’inchiesta su COVID-19 della Regione Lombardia si è mosso nientemeno che Ettore Rosato. Al renzianissimo di Italia Viva è toccato pubblicare un tweet in cui diceva che era colpa del PD e delle sue “scelte nette” se la Baffi era stata eletta presidente ma chiedendole, chissà perché a questo punto, di dimettersi.

Ieri Renzi, che intanto aveva guidato i suoi verso l’alta strategia politica dell’astensione nel voto in giunta su Open Arms ma rimanendo silente tutto il giorno su Twitter e limitandosi a ritwittare Galeone e lo stesso Rosato, ha però telefonato a Baffi dicendole di “valutare” la situazione. Ma la deputata regionale non ha alcuna intenzione di rinunciare alla sua nuova carica. “Mi ha chiamata anche Matteo Renzi chiedendomi di ripensarci. Ma io credo troppo in questa commissione: è l’opportunità di fare una diagnosi delle cose che non sono andate e di trovare una cura per la sanità lombarda”, dice intervistata dal Corriere della Sera. “La mia persona è stata considerata un elemento di garanzia, una figura moderata che non ha mai utilizzato toni troppi faziosi. Io ho la coscienza a posto e rimango basita quando sento, intorno a questa storia, di scambi politici a chissà quali livelli. Ma figuriamoci. Italia Viva non ha fatto niente per sostenere la mia candidatura, che ha preso forza perché io da esponente della minoranza non ho partecipato al voto per sfiduciare Gallera. E sa perché non ho partecipato a quel voto? Perché io credevo nella necessità di questa commissione d’inchiesta. E quel voto contro l’assessore alla sanità disconosceva quel percorso”, spiega. “Oltre al fatto che lo ritenevo un autogol politico per lo stesso centrosinistra. E avevo ragione”. La Baffi aggiunge: “Io sono di Codogno e in una Rsa ci lavoro. So di cosa parlo: le residenze sono state abbandonate a se stesse, senza dispositivi di sicurezza né protocolli. E io ho contrastato quella delibera (dell’8 marzo, ndr), presentando anche diversi emendamenti. Ma con onestà intellettuale bisogna dire che non è stato quel provvedimento a causare tutti quei morti”. La prima cosa che farà da presidente della commissione è “convincere Pd e M5s a partecipare ai lavori. È la prima commissione d’inchiesta di tutta Europa sul coronavirus. E chiederò ai componenti del centrodestra la necessaria onestà intellettuale per mettere in luce le inadeguatezze del sistema e gli errori nelle scelte”.

Leggi anche: Patrizia Baffi: come la renziana è diventata presidente della Commissione d’inchiesta su COVID-19 in Lombardia

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