Era sparito dalle luci dei riflettori, nonostante il suo lavoro sotto traccia con manifestazioni organizzate dai suoi gilet arancioni senza riuscire a coinvolgere moltissime persone. Prima negazionista del Covid, poi no mask e contro il distanziamento sociale (e tutte le norme sanitarie per tentare di contenere la pandemia). Ora prova a ritagliarsi un posto in prima fila cavalcando l’onda dei no vax. Per il momento, però, il suo unico successo è stato perdere i gradi da Carabinieri. Per questo motivo Antonio Pappalardo, ex generale di Brigata dell’Arma, si prepara a chiedere un risarcimento danni da 2 milioni di euro.
La notizia della rimozione dei gradi, dopo la decisione (per “motivi disciplinari”) arrivata direttamente dal Ministero della Difesa, è arrivata nella giornata di ieri. A confermare l’accaduto è stato anche l’ex generale in congedo. Ma in un’intervista ad AdnKronos il leader dei gilet arancioni tira dritto e non demorde.
“Mi perseguitano da anni. Mi hanno notificato comportamenti che riguardano la mia attività politica, io sono presidente di un movimento politico e ho parlato davanti a tutti nel corso di manifestazioni pubbliche. Presenterò una denuncia e chiederò in nome e per conto del movimento due milioni di euro di danni”.
La notifica del provvedimenti – la rimozione dei gradi prevista dall’articolo 29 del codice penale dei Militari – è arrivata in seguito a una manifestazione avvenuta sabato a Milano. Pochi i partecipanti, ma i gilet arancioni (o quello che resta di loro) erano in piazza. E non si sono solamente limitati a protestare contro vaccino e Green Pass. Lo stesso Pappalardo ha spiegato:
“Ho consegnato a un vicequestore un verbale di arresto nei confronti di Mattarella, Draghi, governanti e parlamentari per usurpazione del potere politico visto che Mattarella è stato eletto da parlamentari non convalidati”.
Insomma, atti per riconquistare una luce della ribalta spenta da diversi mesi.
(foto ipp/clemente marmorino)