L’accusa di Papadopoulos a Renzi su Obama e Trump

di Mario Neri

Pubblicato il 2019-10-05

«Vengo accusato di aver partecipato a un complotto internazionale ordito da Obama contro Trump. Ho scoperto a mie spese che non si deve mai sottovalutare la portata delle bufale. E avendo diverse testate rilanciato questa FakeNews ho deciso di procedere per vie legali: il tempo del buonismo è finito. La prima persona contro la quale …

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«Vengo accusato di aver partecipato a un complotto internazionale ordito da Obama contro Trump. Ho scoperto a mie spese che non si deve mai sottovalutare la portata delle bufale. E avendo diverse testate rilanciato questa FakeNews ho deciso di procedere per vie legali: il tempo del buonismo è finito. La prima persona contro la quale agisco in giudizio è il signor George Papadopoulos che si definisce “ex collaboratore del Presidente Trump” che stamattina ha rilasciato dichiarazioni false e gravemente lesive della mia reputazione sul giornale La Verità»: Matteo Renzi su Facebook annuncia l’ennesima querela, stavolta nei confronti di George Papadopoulos, personaggio chiave del Russiagate per il suo ruolo dentro il comitato consultivo per la politica estera nella campagna elettorale di Donald Trump alle presidenziali del 2016 e per aver reso all’Fbi dichiarazioni false a fine 2017 divenendo centrale nella maxi-inchiesta portata avanti dal procuratore speciale Robert Mueller contro il presidente americano, che lo ha portato alla condanna e al carcere per il Russiagate.

papadopoulos renzi

Cosa dice Papadopoulos dell’ex premier? “Penso che Matteo Renzi sia stato usato da Barack Obama per attuare questo colpo basso nei confronti di Trump e che ora Renzi rimarrà esposto e a causa di questa storia la sua carriera politica verrà distrutta, così come quella di altri esponenti di sinistra in Italia. Ritengo impossibile che un’operazione del genere si potesse svolgere senza che il Governo dell’epoca ne fosse a conoscenza. Renzi stava prendendo ordini da qualcuno ed era ben felice di obbedire”. Ma parla anche di altro:

“Ho subito capito che la Link non era un’università normale. Quando arrivai, assistetti a un meeting tra alcuni funzionari dell’intelligence italiana, membri dell’opposizione libica e Vincenzo Scotti”

A margine di quell’incontro, ricorda Papadopoulos, l’ex ministro oggi presidente dell’ateneo gli presentò Joseph Mifsud.

“La sera stessa, a cena, parlammo di due argomenti: il settore energetico e la campagna elettorale di Trump. Mifsud si vantò di conoscere numerosi leader europei e di essere bene inserito al Dipartimento di Stato, e disse che avremmo dovuto rimanere in contatto”… “Mentre ero a Londra Mifsud mi contattò proponendomi di incontrare la nipote di Vladimir Putin”

Leggi anche: Cosa c’entrano Di Maio e la Link Campus con Donald Trump e il Russiagate

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