Paolo Ziliani e le querele (temerarie) ai giornalisti

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-10-25

Il giornalista racconta le sue lunghe vicende giudiziarie nelle cause per diffamazione intentate contro di lui per aver parlato di calcio

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Paolo Ziliani sul Fatto Quotidiano di oggi parla delle querele temerarie che ha ricevuto da giornalista sportivo, prendendo spunto dalla condanna ricevuta dal giornale per gli articoli su Tiziano Renzi e dai rischi paventati per la continuità del quotidiano dal direttore Travaglio. In particolare l’ex Mediaset è finito nei guai a causa delle querele per diffamazione ricevute all’epoca di Calciopoli, ma non solo:

Non più tardi di qualche giorno fa, venerdì 19, ero a Cremona, in tribunale, per una causa di diffamazione intentatami dall’ex arbitro Dondarini per un pezzo scritto quando lavoravo a Mediaset negli anni di Calciopoli e seguenti. Dondarini mi aveva già querelato (causa archiviata) per un articolo scritto sul mio blog personale, blog che fui costretto a chiudere per la pioggia di querele per diffamazione, tutte orchestrate da un’unica longa manus, che mi perseguitò per anni.

Per dirne una: il generale Italo Pappa, capo dell’Ufficio Inchieste della Federcalcio e compare di Moggi, mi chiese 250 mila euro di risarcimento e non fu piacevole andare a dormire, negli anni in cui la causa era in corso, al pensiero che un giudice potesse magari dargli ragione (per fortuna perse la causa e fu condannato a pagare le spese).

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paolo ziliani

Ziliani snocciola il lungo elenco di querele:

SONO STATO querelato per diffamazione anche da Massimo De Santis, Tiziano Pieri, Antonio Conte, Mark Iuliano, Marco Borriello, solo per stare ai nomi più noti;mia moglie emio figlio hanno vissuto in uno stato di comprensibile e continua preoccupazione, ho speso soldi per gli avvocati che mi hanno difeso nelle cause che non riguardavano né Mediaset néil Fatto Quotidiano, ho chiuso i miei trent’anni a Mediaset messo in un angolo dopo che Andrea Agnelli, un’estate, chiese il mio licenziamento a Claudio Brachino (restai al mio posto, ma venne di colpo chiusa la trasmissione che curavo da 5 anni, La Tribù del Calcio) e vuoi sapere la ciliegina sulla torta?

Due giornalisti toscani, tifosi juventini, la primavera scorsa mi hanno denunciato all’Ordine dei Giornalisti (motivo: diffamerei la Juventus) e il Collegio di Disciplina ha discusso il mio caso nella sua ultima riunione. Dovevo andare con un avvocato, non mi sono presentato. Al momento sono in attesa di sentenza. Sono in pensione da quasi 3 anni, ma mi domando che mestiere abbia mai scelto di fare.

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