Paola Turci denuncia gli insulti omofobi ricevuti dopo la notizia delle nozze con Francesca Pascale

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-07-01

Nelle sue storie di Instagram Paola Turci mostra un insulto omofobo ricevuto dopo la notizia delle sue nozze con Francesca Pascale

article-post

Alla notizia delle nozze tra Paola Turci e Francesca Pascale moltissimi si sono congratulati con la coppia per il grande passo – che sarebbe dovuto restare segreto – e hanno gioito commossi per la loro storia d’amore. Allo stesso tempo però sui social si è riversata sulla cantante e sulla donna di spettacolo un enorme carico di odio omofobo e di invidia, tra chi si arrabbiava per il risalto dato alla notizia e chi sosteneva di stare per “vomitare”. La stessa Paola Turci ha denunciato nelle storie del suo profilo Instagram personale un messaggio privato ricevuto da una guest house piemontese: “Lesbicona, che schifo”. “Ignoranza, omofobia, cattiveria e infelicità in una sola frase”, ha commentato la cantante indicando lo squallido commento.

Paola Turci denuncia gli insulti omofobi ricevuti dopo la notizia delle nozze con Francesca Pascale

E come quello tantissimi altri che hanno ritenuto di dover dire la propria in una storia d’amore che niente ha a che fare con loro e con le loro convinzioni di chi sia giusto o sbagliato sposare. Semmai l’unico discorso pubblico che avrebbe dovuto nascere da questa notizia è che quello tra Francesca Pascale e Paola Turci non potrà mai essere un “matrimonio”, ma un’unione civile, come prevede la legge italiana, ben lontana dal concetto di “matrimonio egualitario” che riconoscerebbe pienamente i diritti della comunità Lgbt. Sulla vicenda non sono mancati insulti anche a Pascale, in una narrativa che ha spinto molto sul concetto che “la relazione con Berlusconi le ha fatto cambiare orientamento sessuale”. Come se le persone scoprissero in questo modo di essere attratte anche da individui dello stesso sesso. Un concetto ben sintetizzato invece da Paola Turci in un’intervista al settimanale F:

“Avevo 20 anni quando mi dissero: Si dice che stai con Gianna Nannini’. Con un po’ di vergogna devo ammettere che, allora, non sapevo neppure che cosa significasse essere omosessuale. Un noto tennista italiano mi vide mentre suonavo in un piano bar e disse: ‘Ha la voce profonda, i muscoli, dev’essere lesbica’. È per il mio aspetto? Può darsi. O, forse, perché dire etero non fa notizia? Non lo so e non m’interessa. Sono quella che sono, se mi piace una donna, sto con una donna. Sono lesbica e anche etero. Bisessuale? Chi lo sa? Nelle etichette non c’è evoluzione”.

Potrebbe interessarti anche