Paola Binetti minaccia la crisi di governAHAHAHAHAHAHAH

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-02-08

“Il nostro no è tranchant e il rischio di una crisi di governo è reale. Non perché la spinta nasca dal Parlamento, per altri significativamente contrario, ma perché nasce dagli stessi italiani stufi di non essere ascoltati e presi sul serio”. Lo ha affermato la parlamentare Ap Paola Binetti, fra i promotori del Family day, …

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“Il nostro no è tranchant e il rischio di una crisi di governo è reale. Non perché la spinta nasca dal Parlamento, per altri significativamente contrario, ma perché nasce dagli stessi italiani stufi di non essere ascoltati e presi sul serio”. Lo ha affermato la parlamentare Ap Paola Binetti, fra i promotori del Family day, chiedendo al premier Matteo Renzi, segretario del Pd, di prendere pubblicamente posizione per eliminare la stepchild adoption dal ddl Cirinnà sulle unioni civili, da mercoledì al voto in aula al Senato. “Ma Renzi – ha domandato Binetti- legge i sondaggi? È quello che ci domandiamo quando incontriamo le tante persone, appartenenti agli ambienti più diversi e militanti in tutti i partiti: gli italiani la stepchild adoption non la vogliono. Come è tipico della migliore tradizione culturale italiana, i diritti dei figli cominciano con il loro rapporto privilegiato con mamma e papà. Non è facile accettare combinazioni diverse, che mostrano come si possa fare a meno di mamma o di papà in modo programmatico. A tavolino si decide che un figlio non avrà mai una madre o un padre, anche se si tratta di un impossibile biologico. Pochi mesi fa il Parlamento ha votato una legge che garantisce al minore il diritto a conoscere la sua identità biologica, ripercorrendo la sua storia fino a poter risalire ai suoi ascendenti biologici, quelli che comunemente si chiamano mamma e papà”.
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“Grillo -ha detto ancora Binetti – riconoscendo ai suoi parlamentari il diritto a votare in coscienza, lo fa in risposta alle sollecitazioni che ha ricevuto dal mondo cattolico, e non solo da quello, e in un colpo solo si conferma anche leader di quella parte di moderati che stentano a riconoscersi nelle posizioni più estreme del Movimento. Come dire siamo anche il Movimento che tutela e difende la famiglia: e i sondaggi lo premiano almeno su Roma e dintorni. Ma Renzi tace in un ostinato arroccarsi cirinnocentrico, che determinerà il flop della legge a cominciare dal Senato”. “Ciechi, sordi e muti davanti alla volontà popolare – ha avvertito la deputata Udc- significa comunque porre una bella ipoteca sulla tenuta di un governo che non ha più il polso popolare, se non ne coglie gli stati d’animo, le esigenze più profonde. La riforma del senato, la stessa legge elettorale, non incideranno nella vita del paese tanto quanto potrebbe farlo questa folle legge anti-familiari, anti-genitoriale, anti-femminile, anti-minori. In un colpo solo si mortificano i diritti di milioni di persone che non possono tacere, neppure se con una mossa furba si invita Elton John a Sanremo”.

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