Economia
Gli operai senza salario nelle aree di crisi
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2019-03-31
Si tratta dei lavoratori delle 18 aree e delle 13 regioni di “crisi industriale complessa”, che ancora sono in attesa del rinnovo degli ammortizzatori sociali garantito dal governo
Ci sono 60mila operai che da tre mesi tirano avanti senza lo stipendio. Si tratta dei lavoratori delle 18 aree e delle 13 regioni di “crisi industriale complessa”, che ancora sono in attesa del rinnovo degli ammortizzatori sociali garantito dal governo. L’esecutivo ha stanziato i fondi (117 milioni di euro) nella legge di Bilancio approvata a dicembre scorso, ma a tutt’oggi non c’è traccia del decreto interministeriale necessario a sbloccare quei soldi. Il che significa, appunto, che da gennaio più di 60 mila operai vivono, o sarebbe più giusto dire sopravvivono, senza un euro.
Gli operai senza salario nelle aree di crisi
Scrive oggi Repubblica che in alcune zone, dove i governatori (i fondi, destinati per lo più a mobilità e cassa integrazione in deroga, vengono richiesti dalle Regioni) avevano dei residui dell’anno precedente, qualche ammortizzatore è stato pagato.
Il provvedimento dopo essere rimasto fermo per settimane nelle stanze del Ministero dello Sviluppo Economico, una volta incassato il via libera dell’ufficio legislativo è passato al ministero dell’Economia (meno di un chilometro la distanza tra via Veneto e via Venti Settembre) ed è lì in attesa dell’ulteriore, necessario passaggio, per poter poi approdare finalmente alla Corte dei conti e diventare operativo
Le aree di crisi industriale complessa sono sparse in tutta Italia, da Trieste ad Acerra e Battipaglia, da Savona a Frosinone, dalla Valle del Tronto a Venafro, da Taranto a Porto Torres, da Termini Imerese a Piombino, da Gela a Terni, da Porto Marghera a Livorno: ci sono anche i siti produttivi legati a fabbriche “storiche” come le acciaierie di Piombino e Taranto, l’alluminio della ex-Alcoa nel Sulcis, la ex-Fiat di Termini Imerese o i petrolchimici di Gela e Porto Marghera.
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