«Le seconde case? Bisogna rimanere in quella di residenza»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-27

La ministra dei trasporti Paola De Micheli scioglie l’enigma sulle seconde case: “Non si possono raggiungere le seconde case nell’ambito di questo DPCM. Bisogna rimanere nella casa di residenza”

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Non si possono raggiungere le seconde case nell’ambito di questo DPCM. Bisogna rimanere nella casa di residenza”: Paola De Micheli, ministra delle Infrastrutture e dei trasporti a La vita in diretta su Raiuno scioglie negativamente il nodo gordiano sulle seconde case dopo i legittimi dubbi di stamattina visto che il provvedimento non le citava tra i divieti.

«Le seconde case? Bisogna rimanere in quella di residenza»

La norma sul divieto di recarsi nelle seconde case era in ogni caso contenuta nell’ordinanza del ministero della Salute del 20 marzo scorso. Il Dpcm non l’ha annullata e quindi l’ordinanza va considerata ancora in vigore. L’ordinanza stabilisce: “Nei giorni festivi e prefestivi, nonché  in quegli altri che immediatamente precedono o seguono tali giorni, è vietato ogni spostamento verso abitazioni diverse da quella principale, comprese le seconde case utilizzate per vacanza”. Il Dpcm, pubblicato oggi in Gazzetta Ufficiale, vieta inoltre gli spostamenti, che non siano per lavoro, necessita’, urgenza e per andare a trovare i congiunti. C’è da registrare che invece in Veneto lo spostamento individuale su tutto il territorio regionale per recarsi alle seconde case di proprietà o alle imbarcazioni ormeggiate al di fuori del Comune di residenza per la manutenzione e la riparazione. Lo prevede la nuova ordinanza annunziata oggi dal presidente Luca Zaia. Relativamente a queste norme le prescrizioni entreranno in vigore alle ore 6.00 di domani. La Fase 2 dell’emergenza Coronavirus SARS-COV-2 e COVID-19 non prevedeva un divieto esplicito di spostarsi nelle seconde case. Ma conteneva ancora il divieto di spostarsi da regione a regione. Scriveva stamattina Repubblica:

Non siamo ancora liberi di uscire da casa per andare dove ci pare. Ci si potrà muovere, oltre che per lavoro, salute o necessità, anche per andare a trovare i familiari da cui il lockdown ci ha tenuti lontano, nello stesso comune o nella regione, ma sempre indossando la mascherina e mantenendo la distanza di sicurezza. E ci vorrà ancora l’autocertificazione, che però cambierà. No ancora agli spostamenti tra regioni. Sarà invece di nuovo consentito il rientro nel luogo di residenza per chi è rimasto bloccato in un altro Comune. Cade il divieto esplicito di spostarsi nelle seconde case.

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Resta quindi l’autocertificazione per chi si sposta da regione a regione ma cambierà  il modulo. L’Uncem, l’Unione delle comunità e dei comuni montani, aveva chiesto a Conte stamattina di chiarire la questione. Ora il chiarimento è arrivato.

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