Economia
NASPI: 30mila assegni per trovare lavoro
neXtQuotidiano 13/03/2017
Ecco le lettere per la sperimentazione del «bonus ricollocazione». I poco meno di 30 mila che riceveranno la lettera dovranno prima di tutto decidere se rispondere o meno
30mila lettere a disoccupati scelti tra i 400mila che in Italia hanno la NASPI, ovvero l’indennità di disoccupazione. I 30 mila disoccupati che riceveranno le lettere dovranno registrarsi sul sito dell’Agenzia nazionale delle politiche attive. Ciascuno dovrà decidere dove spendere la dote che gli sarà attribuita (compresa tra mille e 5.000 euro); in un centro per l’impiego pubblico o in un’agenzia privata. L’assegno sarà pagato al centro per l’impiego o all’agenzia solo nel momento in cui il disoccupato firmerà un contratto d’assunzione.
NASPI: 30mila assegni per trovare lavoro
L’obiettivo è trovare un lavoro entro dodici mesi. Spiega oggi il Corriere della Sera: «Questa sperimentazione su larga scala ci permetterà di mettere a punto l’assegno di ricollocazione per tutti i disoccupati — spiega il presidente dell’Anpal Maurizio Del Conte —. Per il nostro Paese si tratta di un radicale cambio di visuale. L’assegno non è un sussidio della disoccupazione, ma viene speso per aiutare a risolvere il problema alla radice, trovando un lavoro».
In realtà la partenza dell’assegno è complicata perché — soprattutto dopo la vittoria del «no» al referendum costituzionale — sono molti gli attori costretti a collaborare su questa partita. Si va dall’Anpal, l’agenzia nazionale per le politiche attive, alle singole Regioni passando per Inps, agenzie private per il lavoro, sindacati. L’aria di elezioni, poi, non aiuta. Ma partiamo dalla sperimentazione. I poco meno di 30 mila che riceveranno la lettera dovranno prima di tutto decidere se rispondere o meno.
Chi risponde si mette in gioco. Nel senso che, nel caso arrivasse davvero un’offerta di lavoro, chi rifiuta rischia di vedersi ridotta progressivamente la Naspi. Fino alla perdita totale dell’assegno.
Dal punto di vista di chi ha messo in piedi la sperimentazione il tasso di risposta sarà anche una cartina di tornasole per vedere quanto pesa il lavoro nero nel nostro Paese. O semplicemente le iscrizioni alle liste dei disoccupati per avere prestazioni sociali.
La NASPI è lo strumento che ha sostituito l’indennità di mobilità in caso di licenziamenti collettivi dal primo gennaio di quest’anno. Chi fosse interessato a giocarsi la partita per la conquista del posto sarà invitato a collegarsi al portale dell’Anpal (www.anpal.gov.it). Qui dovrà registrarsi rispondendo a una serie di domande (in che regione risiede, titoli di studio, ecc.). Al termine gli sarà assegnato un punteggio. E in base a questo sarà anche informato dell’assegno che gli spetta. Il valore andrà da un minimo di mille fino a 5.000 euro (il criterio sarà la difficoltà a ricollocarsi).
Sul portale dell’Anpal i disoccupati sceglieranno anche con chi spendere la loro «dote». Quindi con un centro per l’impiego pubblico o con un’agenzia privata. Potranno contare su un tutor e un colloquio di tre
ore per mettere a punto un bilancio delle competenze. Se necessario sarà definito un percorso di riqualificazione. Ma, quel che più conta, avranno l’opportunità di fare colloqui di lavoro.
A tutti — centri pubblici e privati — l’Anpal metterà a disposizione la banca dati degli avviamenti al lavoro integrata con quella del progetto Excelsior targato Unioncamere. Qui sarà possibile vedere quali sono le aziende che hanno assunto di recente o che sono interessate ad assumere in futuro.