Municipi Roma, la grande fuga dal M5S

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-05-30

Ne sono già caduti due, ma ora ne tremano altri

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La diaspora di voti subita dal MoVimento 5 Stelle a Roma si riverbera su un punto di crisi del consenso grillino in città: i municipi. Ne sono già caduti due, III e VIII, dove Caudo e Ciaccheri hanno vinto le elezioni dopo aver battuto i candidati “interni” del Partito Democratico, ma ora ne tremano altri. Fa sapere oggi il Messaggero che al Municipio XII, Monteverde, la giunta balla pericolosamente dopo aver accettato supinamente dal Campidoglio la trasferenza dei rifiuti da Ponte Malnome. Vicini all’addio sono due: Giuliano Bisenti e Francesca Benevento, consigliera che non le manda certo a dire. Sulla sua bacheca social è stata oltremodo tagliente: «Davvero pensavate che gli italiani si facessero governare da disoccupati o da chi faceva fotocopie?». Nel Municipio di Raggi, il XIV, oltre a Rita Angelini che di recente è passata alla Lega, c’è un’altra consigliera che vuole fondare il gruppo Dema in Municipio e abbandonare il M5S. Al Municipio VI i malumori sono molteplici: «So per certo che qualcuno mollerà», spiega una consigliera.

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La diaspora a 5 Stelle nei municipi (Il Messaggero, 30 maggio 2019)

A Roma nord le sirene di FdI sono diventate irresistibili per qualcuno. Lì c’è Luisa Petruzzi che è iscritta all’associazione M5S 2009 che ha fatto causa a Grillo e Casaleggio. Ed è una di quelle, come tutti quelli che vogliono andare via, che pensa che il Movimento sia irrimediabilmente cambiato in peggio. Il balletto in queste ore è vorticoso. Le note sono quelle di Silvestri. Chi? Francesco?Il luogotenente di Di Maio in Campidoglio? Macché. Silvestri è Daniele, il cantante.

Il balletto è quello sanremese della Paranza che in tanti stanno organizzando prendendosi per mano in un lungo girotondo invisibile che può accerchiare Raggi e darle qualche grattacapo. «Uomini uomini c’è ancora una speranza – canta Silvestri – Vi suggerisco un cambio di residenza / E poi ci vuole solo un poco di pazienza / Qualche mese e già nessuno nota più l’assenza/ La panacea di tutti i mali è la distanza / E poi ci si consola con la paranza».

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