Politica
I minibus elettrici a fuoco e il consigliere M5S che li adorava
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2019-05-24
Enrico Stefàno, presidente della Commissione Mobilità, diceva che avevano un enorme potenziale. Soprattutto esplosivo
A Rom ieri mattina, alle 7.30, i passeggeri di un minibus elettrico dell’Atac «revampizzato» – come si dice in gergo ferroviario, dall’inglese «revamping», ovvero rimesso a nuovo sono stati costretti a scendere di corsa dopo che il veicolo è stato danneggiato nella parte posteriore da un principio d’incendio all’altezza di via Sistina 83. Il veicolo è uno dei cinque entrati in servizio soltanto il 13 maggio scorso dopo essere stato recuperato con altri 55 inutilizzati e parcheggiati per anni nella rimessa di Porta Portese. E il Corriere Roma oggi ricorda le parole dell’allora presidente della Commissione Trasporti del MoVimento 5 Stelle Enrico Stefàno:
Adesso erano tornati in attività da dieci giorni, ovvero da lunedì 13 maggio, in contemporanea con l ’avvio della Ztl A1. L’annuncio del loro ritorno è stato dato dalla sindaca Virginia Raggi con una certa euforia: «Finalmente tornano i minibus elettrici a Roma. Abbiamo lavorato tanto ed è una scommessa che è stata vinta». E anchel’ex presidente della commissione mobilità, Enrico Stefàno, li ha difesi a spada tratta: in uno scambio di tweet con alcuni utenti che si sono lamentati di doversi accontentare di mezzi già usati la sua risposta è stata: «Sono mezzi che hanno ancora un enorme potenziale. Discorso senza senso sinceramente».
E’ innegabile che il potenziale dei minibus elettrici sia esplosivo. Il Corriere Roma ricorda che il bando di gara ATAC ha previsto varie voci per un importo di dieci milioni di euro (per la precisione 10.824.767): quasi cinque per il servizio di manutenzione full service per sei anni; tre milioni 660 mila per il revamping dell’intera flotta di 60 mezzi; due milioni 400 mila per la fornitura delle batterie; un milione 260mila per la riparazione dei telai.
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