Metaverso e dintorni

di Vincenzo Vespri

Pubblicato il 2020-10-25

Ho iniziato un corso di Artificial Intelligence (AI) proposto dall’Huawei. Ho scoperto che le mie conoscenze teoriche e matematiche sull’argomento sono più che sufficienti, ma non ho pratica necessaria per programmare in Python e usare tool appositi. Devo cercare un mio adepto informatico che m’insegni queste cose se no, non prenderò mai la qualifica d’istruttore. …

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Ho iniziato un corso di Artificial Intelligence (AI) proposto dall’Huawei. Ho scoperto che le mie conoscenze teoriche e matematiche sull’argomento sono più che sufficienti, ma non ho pratica necessaria per programmare in Python e usare tool appositi. Devo cercare un mio adepto informatico che m’insegni queste cose se no, non prenderò mai la qualifica d’istruttore. Quando però uno tocca con mano i progressi fatti dall’AI, non può non fantasticare sul futuro prossimo venturo.

vita universo simulazione computer

Credo che non sapremo mai (o non lo sapremo per qualche migliaio di anni) se viviamo in un mondo reale e in tal caso se viviamo in un universo o in un multiverso (infiniti universi paralleli) o in un mondo simulato da qualche intelligenza superiore. Quello che mi sembra certo ed inevitabile è che stiamo finendo dritti dritti in un metaverso. Il metaverso è un termine che è stato coniato da Neal Stephenson nel libro Snow Crash per descrivere un universo fatto di avatar, realtà virtuale e realtà aumentata. Ma cosa sarà mai questo metaverso? Facciamo un esempio: immaginiamo che mia moglie mi chieda di fare la spesa. Immediatamente mi appare un supermarket virtuale dove potrò scegliere cosa comprare (e quanto scelto sarà direttamente inviato a casa). Ovviamente, come ogni buon marito, non saprò cosa debba comprare fra due prodotti che mi appaiono del tutto simili. Lo comunicherò a mia moglie che, dopo il classico sorrisetto di compatimento per le ridotte capacità mentali di noi maschietti, tramite la sua interfaccia cervello-computer mi invierà non solo il nome del prodotto ma anche il luogo dove è piazzato il prodotto da comprare nel supermarket virtuale.

 

Il metaverso è una realtà digitale alternativa in cui le persone lavorano, giocano e socializzano.  Non si sa quello che sarà esattamente e come finiremo per chiamarlo, ma è sicuro che stia arrivando e sarà un grosso affare.  Kevin Kelly di Wired ha scritto l’articolo: “Welcome to the Mirrorworld“ dove  descrive come la realtà aumentata scatenerà la prossima grande piattaforma tecnologica. In sostanza, “stiamo costruendo una mappa del mondo in scala 1:1. Qualcosa di una portata quasi inimmaginabile. Quando sarà completa, la nostra realtà fisica si fonderà con l’universo digitale.” In altre parole, avremo un gemello digitale che vivrà in una abitazione virtuale gemella alla nostra una vita virtuale che si confonderà con la nostra vita reale. Alla fine, le persone entreranno nel metaverso interagendo con parti di esso con l’aiuto di realtà aumentata o realtà virtuale.

La Leslie Shannon ha affermato che “Internet spaziale è il culmine di tutto ciò che la realtà aumentata e la realtà virtuale stanno sviluppando oggi. È l’idea di prendere informazioni su cose, luoghi o eventi storici e localizzare effettivamente quelle informazioni là fuori, nel mondo, dove sono più rilevanti.”  La realtà aumentata e la realtà virtuale saranno dunque i modi con cui avremo accesso a questo nuovo livello informativo. Sono una rivoluzione parallela a quella dei social media. Il metaverso costituirà non un nuovo mondo, ma IL nuovo mondo. Fortnite è ormai solo formalmente un gioco. L’enorme base di utenti, il dettaglio degli scenari e i contenuti generati dagli utenti lo rende l’erede di “Second Life” che nacque quasi 20 anni fa. Anche Facebook si sta posizionando verso il metaverso con la sua piattaforma di social media in realtà virtuale. Pure la pandemia ci sta spingendo verso questo nuovo modo di vivere la realtà. Chi più, chi meno abbiamo fatto riunioni su Zoom, ma alcuni, più fantasiosi, hanno usato piattaforme non tradizionali come Minecraft o Animal Crossing per inaugurazioni di mostre o per presentare in modalità “wow” tesi di laurea. Le aziende porteranno le loro strategie di marketing agli acquisti di annunci online in un’economia virtuale condivisa. Il modo in cui le persone agiscono e quali sono le loro preferenze nel metaverso potrebbe essere totalmente diversi dai comportamenti e dagli acquisti fatti nella vita reale. Prendiamo per esempio il gioco Fortnite dove i suoi 350 milioni di utenti registrati (solo 12 mesi fa erano 100 milioni in meno) ci hanno infatti giocato per più di tre miliardi di ore combattendo tra loro in una modalità del gioco chiamata “battle royale”. Però, non combattono solo, infatti parlano, scherzano, insomma socializzano. Da qualche tempo addirittura possono andare anche ai concerti. In particolare, ha fatto scalpore l’esibizione del rapper Travis Scott che, in un periodo in cui i concerti sono fuori discussione nel mondo reale, ha attirato su Fortnite più di 12 milioni di spettatori con una performance che è stata definita “una perfetta simulazione di un trip psichedelico”. Meno cruenta è una nuova modalità di gioco, chiamata il Party Royale, ambientata su un’isola pacifica in cui le armi sono bandite e i videogiocatori organizzano party, ballano, scorrazzano su barche e quad, insomma socializzano senza doversi far fuori a vicenda. Ma perché limitarsi a immagini di isole caraibiche? Si può pensare più in grande tipo ad una convention virtuale del Partito Democratico americano. Alcuni hanno immaginato un gigantesco avatar di Joe Biden che tiene un discorso stagliandosi sul Grand Canyon. Un’idea che, in quanto a potenziale allucinogeno, non è certo inferiore a una bella dose di LSD. E’ indubbio stiamo andando verso una realtà alternativa dove ci si può dimenticare dei limiti e dei problemi del mondo reale.

 

vita universo simulazione computer 1
Se aggiungiamo a questo la possibilità di fare interagire bot e assistenti virtuali direttamente coi clienti, si intuiscono le sterminate possibilità di questi sviluppi. Nel metaverso le persone svilupperanno anche una cultura sociale. Ad esempio nel dicembre 2019, un gioco ha rilasciato abiti virtuali per i personaggi che sembravano simili a quelli indossati dai manifestanti di Hong Kong. Quel che è successo è stato incredibile: i giocatori di Hong Kong si sono vestiti (virtualmente) da manifestanti di Hong Kong sono scesi nelle strade (immaginarie) con a neri, elmetti gialli e maschere antigas ed hanno inscenato una ribellione. I giocatori cinesi, per tutta risposta, hanno vestito i loro personaggi come poliziotti e sono andati a manganellare i manifestanti. Molto interessante. Mi immagino un metaverso partenopeo con rivoltosi campani che assaltano il palazzo del Governatore mentre le forze dell’ordine virtuale faranno rispettare il coprifuoco bruciando con il lanciafiamme avatar di studenti che festeggiano la laurea e bombarderanno con il napalm qualche avatar che osa fare jogging. Nel metaverso le persone non si limiteranno a vagare in giro da sole. Avranno amicizie, relazioni (con altre persone, o con Bot) che influenzeranno le loro decisioni. I marchi si dovranno adattare anche agli stili relazionali e alle interazioni. Il fenomeno di “personificazione” dei marchi, oggi in forma embrionale con la moderazione delle aziende sui social, diventerà ancora più diretto. I marchi stessi dovranno essere simpatici e disponibili. Le persone che investiranno nel metaverso potranno aprire attività proprie, avere proprietà e guadagnare guidando aziende che magari nella realtà fisica nemmeno esisteranno. Case di moda e designer virtuali potranno entrare in un mercato completamente nuovo, che trasformerà il rapporto con la nostra identità in modi che prima non solo non erano possibili ma neanche pensabili. Credo che l’impatto maggiore dell’AI non sarà quella che noi pensiamo (macchine che sin guidano da sole, robot intelligenti, etc etc) ma quella che nascerà da una nuova fase di internet con enormi implicazioni per la società. I professionisti del marketing e della comunicazione affronteranno nuove sfide ma avranno anche nuove opportunità. La nuova era del metaverso scatenerà una straordinaria creatività e aprirà nuovi orizzonti. La new frontier del XXI secolo non è (solo) la Luna (o Marte) ma la conquista del metaverso in tutte le sue forme.

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