Il MES e l’ombra di una crisi di governo a luglio

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-06-16

Cinque senatori 5S sono catalogati come «altamente a rischio», cinque come «potenzialmente a rischio», almeno altri dieci come “critici” ma con alte probabilità di essere riconquistati alla causa

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Repubblica oggi racconta in un retroscena che sul MES c’è un rischio scissione nel MoVimento 5 Stelle e che sul governo si staglia così l’ombra di una possibile crisi “balneare”:

Cinque senatori 5S sono catalogati come «altamente a rischio», cinque come «potenzialmente a rischio», almeno altri dieci come “critici” ma con alte probabilità di essere riconquistati alla causa. Certo, Luigi Di Maio e tutti i ministri grillini voteranno a favore del fondo Salva Stati – anche se si mostrano scettici, oppure non si espongono e scelgono un silenzio tattico – ma è altrettanto vero che proprio sul passaggio parlamentare dedicato all’attivazione del Mes potrebbe consumarsi una pericolosa scissione. Capace di far traballare il governo e favorire l’ingresso di singoli parlamentari di Forza Italia in maggioranza.

L’allarme non lascia indifferente il ministro degli Esteri. Nelle ultime ore Di Maio ha confidato ai suoi il rischio di una crisi politica entro fine luglio. Per salvare il governo, è il suo ragionamento, serve un’azione decisa che metta ordine in un Movimento frammentato e litigioso. Sarebbe utile anche posticipare l’attivazione del Mes a settembre. E poi, non è solo un problema della “corrente Dibba”, di quel drappello per ora ristretto di parlamentari pronti a seguire Alessandro Di Battista in un’eventuale scissione.

meccanismo europeo di stabilità fondo salva stati mes esm
Il meccanismo salva-Stati (Il Sole 24 Ore, 21 novembre 2019)

E per questo si pensa a piani d’emergenza:

Appena l’avvocato tappa una falla, esce fuori un nuovo problema. Da ieri, poi, sono tornate a circolare in ambienti grillini e renziani le voci cicliche di premier alternativi, nel caso in cui dovesse saltare il banco: la presidente della Consulta Marta Cartabia e il magistrato Raffaele Cantone. Nel dubbio, Palazzo Chigi si attrezza per scansare possibili incidenti parlamentari. Mercoledì al Senato i giallorossi non permetteranno di votare risoluzioni dopo l’intervento di Conte sul prossimo Consiglio Ue. Per sminare la mozione di +Europa a favore del Fondo Salva Stati, anticipata da Repubblica, il governo ha infatti deciso di trasformare le comunicazioni del Presidente del Consiglio in informativa, motivando la scelta con il fatto che si tratta di un Consiglio informale e in videoconferenza. Non è la prima volta che la maggioranza evita la conta per non finire sgambettata sul Mes. Ora rischia di diventare una prassi politicamente scivolosa.

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