Votate Giorgia e l’Europa non ci dirà più come cuocere la pizza

di dipocheparole

Pubblicato il 2019-05-23

Giorgia Meloni è sempre più lanciata in questa campagna elettorale che potrebbe diventare la consacrazione di Fratelli d’Italia se riuscirà a superare la soglia del 4%. E lei ce la sta mettendo tutta, rispolverando tutti i classici della chiacchiera sull’Europa Matrigna: “Ci facciamo dire come cuocere la pizza nel forno a legna da gente che …

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Giorgia Meloni è sempre più lanciata in questa campagna elettorale che potrebbe diventare la consacrazione di Fratelli d’Italia se riuscirà a superare la soglia del 4%. E lei ce la sta mettendo tutta, rispolverando tutti i classici della chiacchiera sull’Europa Matrigna: “Ci facciamo dire come cuocere la pizza nel forno a legna da gente che mediamente si mangia la pasta scotta col ketchup”.

La balla dei forni a legna e dell’Europa gira da almeno 20 anni ed è stata smentita di nuovo l’anno scorso:

Tempo fa veniva diffusa a gran voce la notizia (poi rivelatasi infondata) della messa al bando dei forni a legna da parte della Commissione Europea. I motivi sarebbero stati di tipo igienico sanitari. Peccato però che la stessa Commissione confermò l’infondatezza delle notizie diffuse in Italia dalla stampa e da altri mezzi di informazione, Internet in primis: la legislazione europea in materia di igiene riguardante i sistemi tradizionali di cottura della pizza era contenuta nella direttiva 93/43/CEE del Consiglio, del 14 giugno 1993, sull’igiene dei prodotti alimentari (oggi sostituita dal cosiddetto “pacchetto igiene”: Regolamenti (CE) 852, 853, 854, 882/2004, e Direttiva 2002/99).

Questa direttiva non stabiliva alcuna disposizione relativa al divieto dei forni a legna utilizzati nelle pizzerie. C’è di più: la direttiva non menzionava affatto i forni, più semplicemente conteneva principi molto generali in materia di igiene dei prodotti alimentari.

Una volta superata la questione igienico sanitaria (infatti tramite il raggiungimento di altissime temperature, si assicura la distruzione dei microrganismi patogeni, delle spore e delle tossine) è stata la volta della questione ambientale, affrontata nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 8 marzo 2002: “Disciplina delle caratteristiche merceologiche dei combustibili aventi rilevanza ai fini dell’inquinamento atmosferico, nonché delle caratteristiche tecnologiche degli impianti di combustione”.

Povera Giorgia, non erano meglio le zucchine di mare?

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