Opinioni
E MDP paragona Gentiloni a Mussolini
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2017-10-24
“Oggi Gentiloni è passato alla storia per aver battuto un triste primato: essere il primo Presidente del Consiglio dall’Unità d’Italia a porre la fiducia sulla legge elettorale sia alla Camera sia al Senato”. Lo dichiarano in una nota i senatori di Mdp Maria Cecilia Guerra, Federico Fornaro e Carlo Pegorer. “Nel 1923, infatti, Mussolini pose […]
“Oggi Gentiloni è passato alla storia per aver battuto un triste primato: essere il primo Presidente del Consiglio dall’Unità d’Italia a porre la fiducia sulla legge elettorale sia alla Camera sia al Senato”. Lo dichiarano in una nota i senatori di Mdp Maria Cecilia Guerra, Federico Fornaro e Carlo Pegorer. “Nel 1923, infatti, Mussolini pose la fiducia su di un ordine del giorno e su di un emendamento della legge Acerbo; nel 1953 De Gasperi si limitò a chiederla al Senato sulla ‘legge truffa’ nell’ultimo giorno utile della legislatura in presenza dell’ostruzionismo delle opposizioni; mentre nel 2015 il governo Renzi la mise solo nel passaggio dell’Italicum alla Camera. Una invasione di campo del Governo in una materia parlamentare che non sarebbe stata concepibile in nessuna grande democrazia europea, per di più a pochi mesi da nuove elezioni”, concludono.
Durante il passaggio alla Camera dei deputati era stato il MoVimento 5 Stelle a usare il termine di paragone della Legge Acerbo per la decisione del governo di mettere la fiducia. Il senatore Franco Mirabelli, capogruppo del Pd in commissione Antimafia, critica il partito di Bersani e Speranza: “Le dichiarazioni dei senatori di Mdp che hanno definito Gentiloni come Mussolini sono gravissime. Come ben sanno i nostri illustri colleghi, porre la questione di fiducia su alcuni articoli della legge elettorale non ha compromesso un ampio confronto in Parlamento sul Rosatellum, al quale avrebbe potuto partecipare anche Mdp. Alzare di continuo il tenore degli attacchi al Pd è una strategia mediatica che, questa sì, non giova alla qualità della nostra democrazia”