Mattarella revoca quattro onorificenze a oligarchi russi “per indegnità”

di Massimiliano Cassano

Pubblicato il 2022-05-26

Con un decreto del Presidente della Repubblica, quattro oligarchi russi tra i quali il premier Mikhail Vladimirovich Mishustin si sono visti revocare le onorificenze conferite loro in passato dall’Italia

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Mikhail Vladimirovich Mishustin, premier della Federazione Russa, e Denis Manturov, Ministro dell’industria e del commercio, si sono visti ritirare per decreto firmato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Stella d’Italia. Il documento, firmato il 9 maggio scorso su proposta del ministro degli Esteri Luigi Di Maio (che nel 2020 aveva proposto entrambi i funzionari del Cremlino per la nomina), è entrato ieri in Gazzetta Ufficiale, diventando effettivo. Sono le prime onorificenze revocate a cittadini russi dallo scoppio della guerra in Ucraina.

Mattarella revoca quattro onorificenze a oligarchi russi “per indegnità”

La revoca – come si legge nel testo ufficiale del decreto – è avvenuta “per indegnità”. Un secondo Decreto firmato da Mattarella – sempre su proposta della Farnesina – revoca anche l’Onorificenza di Commendatore dell’Ordine della Stella d’Italia a Viktor Leonidovich Evtukhov, Segretario di Stato russo e ad Andrey Leonidovich Kostin, Presidente della Banca russa Vtb .

La soddisfazione dei Radicali Italiani

“Leggere sulla gazzetta ufficiale che dopo oltre due anni di lotte, richieste, lettere, comunicati, interventi parlamentari, si siano finalmente ottenute queste revoche è per noi una notizia molto positiva”, dichiarano in una nota Massimiliano Iervolino e Igor Boni, segretario e presidente di Radicali Italiani e Giulio Manfredi, membro della giunta di Radicali Italiani. “Lo abbiamo richiesto – proseguono – da soli, nel disinteresse di tutti dal 2020, due anni prima dell’attacco militare di Putin. Le azioni di connivenza con la Russia, che hanno visto i nostri governi, soprattutto per mano del ministro Di Maio, elargire a pioggia onorificenze a gerarchi del Cremlino hanno rappresentato un errore politico madornale. Di fronte all’aggressione terrorista e feroce della Russia contro l’Ucraina e contro l’Europa occorre porre rimedio. Per questo mentre ci rallegriamo di queste decisioni torniamo a chiedere con forza che anche le altre 26 onorificenze rimanenti vengano revocate. L’Italia, grazie innanzitutto al Presidente Draghi, sta tenendo una posizione netta di pieno sostegno all’Ucraina; a maggior ragione, anche rispetto a una vicenda altamente simbolica come quella delle onorificenze, vi deve essere una completa e inequivocabile cesura con un passato di vergognosa connivenza con Putin”.

 

(immagine di copertina: Italy Photo Press)

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