I dubbi di Mattarella sul decreto sicurezza

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-08-06

Il presidente della Repubblica firmerà la legge, ma non è escluso che accompagni il via libera con una lettera. E c’è l’ipotesi di uno stop della Consulta

article-post

Sergio Mattarella firmerà il decreto sicurezza bis appena licenziato dalle Camere con l’esultanza della Madonna di Salvini e l’ok del MoVimento 5 Stelle. Ma il presidente della Repubblica potrebbe accompagnare l’ok con una lettera in cui esprimerà tutte le sue perplessità sulla costituzionalità delle norme,  com’era accaduto del resto già nell’ottobre 2018, quando venne approvato il primo decreto sicurezza. All’epoca, in una lunga missiva inviata al governo, il Presidente della Repubblica aveva ribadito l’intangibilità di alcuni diritti degli immigrati, garantiti dalla Costituzione, richiamando l’esecutivo populista agli obblighi costituzionali e al rispetto dei trattati internazionali. Spiega oggi Concetto Vecchio su Repubblica:

Quella approvata è una legge che assegna al ministro dell’Interno Matteo Salvini poteri mai visti per un titolare del Viminale. Un ministro che può limitare o vietare l’ingresso, il transito o la sosta di navi dei migranti per motivi di ordine pubblico e sicurezza pubblica. Un uomo di Stato che criminalizza le ong e disprezza le leggi del mare, che sembra ignorare i trattati internazionali che impongono di salvare sempre e comunque le vite umane. E che ha imposto pene durissime, da 150mila euro a un milione, al comandante della nave che disubbidisce (il testo originario prevedeva da 10 a 50 mila euro), e che in più rischia la sospensione o la revoca della licenza di navigazione. Da più parti si evoca lo Stato di polizia.

Da quel che trapela le riserve riguarderebbero anche la modulazione delle pene della seconda parte della legge, quella che disciplina l’ordine pubblico: l’articolo 7, che riguarda le manifestazioni in luogo pubblico, introduce circostanze aggravanti, per i reati di violenza, minaccia o resistenza a un pubblico ufficiale, e di violenza o minaccia a un corpo politico. Durante l’esame parlamentare è stata aumentata la sanzione per l’oltraggio al pubblico ufficiale e per chi offende il prestigio di un pubblico ufficiale mentre compie un atto d’ufficio. Il decreto inoltre trasforma da violazioni amministrative in reati le azioni di chi si oppone alle forze dell’ordine con qualsiasi tipo di resistenza. «La resistenza passiva sarà reato?», si è domandata la politologa Nadia Urbinati sul sito Strisciarossa. «Sedersi a terra davanti alle forze dell’ordine, rifiutandosi di andarsene sarà reato? E gridare contro il governo e la polizia?». In attesa degli eventuali rilievi scritti di Mattarella, è convinzione diffusa, tra molti giuristi, che questa legge alla fine sarà smontata dalla Corte costituzionale.

Leggi anche: Decreto Sicurezza Bis, cosa cambia

Potrebbe interessarti anche