Politica
Marco Cacciatore: il consigliere M5S che rischia l’espulsione per la discarica in Valle Galeria
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-05-28
Nei guai per un esposto sulla discarica in Valle Galeria. Al consigliere – che al Fatto si dice “tenuto alla riservatezza” – viene contestato anche il voto favorevole alla legge sul collegato di bilancio 2019 della Regione Lazio
Il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle Marco Cacciatore è stato deferito ai probiviri e rischia l’espulsione per un esposto alla magistratura sulla discarica in Valle Galeria. Lo racconta oggi Il Fatto Quotidiano:
Il procedimento è stato aperto nel mese di aprile, dopo che il 3 marzo 2020 il pentastellato aveva fatto presente ai magistrati romani come la delibera approvata dalla giunta capitolina il 31 dicembre 2019 “potrebbe alimentare il sospetto che,nella contraddittorietà dei diversi provvedimenti della Pubblica amministrazione, lo scenario si sia di fatto evoluto a vantaggio di soggetti privati”. L’esposto di Cacciatore prende spunto da una notizia pubblicata in anteprima sul Fatto Quotidiano, il 21 gennaio scorso, in cui si svela che la New Green Roma srl – la società proprietaria della cava di via Monte Carnevale che (su pressing dalla giunta regionale di Nicola Zingaretti) il Campidoglio ha indicato come idoneo per la nuova discarica romana – vedeva sin dal 2016 come “socio di fatto” l’imprenditore Valter Lozza, già proprietario di un mega impianto a Frosinone.
La notizia è stata poi confermata dal diretto interessato il giorno seguente all’agenzia Dire. La sua Mad srl ha avviato le pratiche per l’ingresso in società il 23 dicembre, otto giorni prima della delibera capitolina, iter concluso il 7 gennaio. Secondo Cacciatore, presidente della commissione rifiuti, “la contraddittoria conduzione amministrativa delle procedure rischia di esporre gli Enti a profili risarcitori”. Al consigliere – che al Fatto si dice “tenuto alla riservatezza” – viene contestato anche il voto favorevole alla legge sul collegato di bilancio 2019 della Regione Lazio, contenente la cosiddetta “sanatoria” a favore degli occupanti irregolari delle case popolari romane.